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Operazione “Mato Grosso”

Ascoli Piceno | Al Palazzo dei Capitani esposizione di mobili e arredamenti andini

di Federico Biondi

Nell’esposizione al Palazzo di Capitani di mobili e arredamenti andini è aperta al pubblico dal venticinque settembre al dieci ottobre. Nell’esposizione vengono presentate opere eseguite da intagliatori e scultori peruviani della Cooperativa Artesanal Don Bosco di Chacas.
 
Una cooperazione che iniziò nel lontano millenovecentosettantanove ad opera di Padre Ugo De Censi che guardando la realtà in cui vivevano le genti peruviane istituì una scuola di falegnameria e intaglio del legno a Chacas in Perù.
 
Infatti le asperità dei luoghi in cui gli insediamenti umani sono localizzati, ad un’altezza media dal livello del mare di circa temila e cinquecento metri, rendono difficoltosa sia l’agricoltura sia l’allevamento, da qui l’idea di dare un aiuto concreto alle popolazioni locali con l’istituzione di una scuola di intaglio del legno.
 
Dal millenovecentosettantanove sono nate altre otto scuole e altrettante missioni. Lo scopo principale delle missioni è dare speranza per un futuro migliore ai giovani. Tra i giovani ragazzi che frequentano le missioni ne vengono scelti cinque tra i più bisognosi, vengono accolti nella casa parrocchiale per cinque anni e gli s’insegna un mestiere e aiutare così chi non ha avuto la fortuna di essere accolto.
 
Creare una rete di solidarietà e di aiuto reciproco, in quanto imparare un mestiere non significa arricchirsi alle spese degli altri, ma al contrario condividerlo con gli altri.
 
Una volta che i ragazzi finiscono la scuola, gli sono dati tutti gli arnesi necessari per proseguire l’attività, in più posso scegliere se rimanere nella loro terra o continuare la loro attività in altri luoghi.
 
“Non c’è solo l’aspetto del lavoro – dice Don Mauro Servidei – ma anche quello della carità”. Infatti tutti questi giovani che decidono di rimanere nella propria terra a loro volta aiutano chi non ha un mestiere e quindi un’introito.
 
Far conoscere questa realtà è uno degli obiettivi di Don Mauro Servidei, “penso che sia un messaggio valido per tutti al di là dell’aspetto commerciale, anche se poi gli stipendi di tutti i ragazzi che sono più di quattrocento, sono legati alla vendita dei mobili”.
 
Oltre a fornire gli stipendi a tutti i lavoratori con il ricavato si realizzano opere sociali come acquedotti, canali di irrigazione e viveri per i più bisognosi. La commercializzazione dei prodotti in Italia è stata affidata all’associazione Don Bosco 3A che svolge un lavoro completamente gratuito organizzando mostre, commercializzando e consegnando quello che è stato prodotto in Perù.
 
Ogni mobile è realizzato da un ragazzo, che ne cura tutti i particolari, infatti ogni mobile e firmato e ciò gli da un valore aggiunto ed una unicità trasformando così il lavoro artigianale in una forma d’arte. I mobili completamente in legno alla vista sono solidi, molto rifiniti e soprattutto presentano un design particolare, presentando inoltre un alto livello di praticità.
  

26/09/2004





        
  



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