Quante volte nelle pagine dei quotidiani abbiamo sentito parlare che ad Ascoli verrà istituita l’università della pace, in attuazione dell’art.15 della legge regionale n. 9/2002!

L’attività universitaria dovrà essere rivolta alla promozione dei diritti umani, della cultura della pace, della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale.

L’associazione dovrà favorire iniziative in sostegno dell’educazione e della cultura di pace.

Fino a questo momento purtroppo non è stato realizzato niente, l’attività della cultura della pace può anche essere attivata attraverso iniziative simboliche che tendano ad educare le vecchie e le nuove generazioni.

E allora caro sindaco di Ascoli, e caro promotore, oggi anche consigliere comunale di Ascoli Piceno Umberto Trenta, mi permetto di promuovere una iniziativa che ha appunto come obbiettivo quello della promozione della cultura della pace, ma soprattutto ha l’intenzione di raccogliere la stragrande volontà dei cittadini ascolani che più volte, senza retorica e senza fare distinzione tra pacifisti o non, hanno espresso la volontà di essere contro le guerre in qualsiasi parte del mondo queste avvengano. L’iniziativa è quella che alle porte della città come già realizzata in diverse città venga posto un cartello che indichi appunto Ascoli città della pace.

L’iniziativa è oggi più incisiva proprio perché può dare un segnale forte anche e soprattutto, può e deve significare che Ascoli, sede dell’università della Pace, chiede a gran voce con questo semplice gesto la liberazione delle due Simone che si trovano sequestrate e in pericolo di vita solo perché impegnate nel volontariato e nella solidarietà a favore dei bambini in Iraq.

Sono convinto caro sindaco che tutti i cittadini di Ascoli vogliono manifestare questo sentimento di libertà e di pace. Possiamo farlo.