La tragedia di Beslan: un crimine contro ognuno di noi
| Sale il numero delle vittime. Chiarimento tra UE e Putin. La crudeltà senza pari dei terroristi nei racconti dei superstiti.
di Alberto Premici
Ieri sera moltissime case italiane erano illuminate da una candela, una semplice candela ma il cui significato prevarica ogni posizione politico-ideologica sull'attuale situazione internazionale: piena solidarietà con i bimbi innocenti dell'Ossezia, sequestrati e trucidati dal terrorismo ceceno dopo due giorni di terrore e stupri.
L'iniziativa è stata presa da un gruppo di donne, docenti universitarie a Roma, e si sta diffondendoa macchia d'olio in tutta la pensisola attraverso gli sms nei telefoni cellulari, ormai il tam tam del XXI secolo. E' l'Italia della solidarietà vera, partecipata e già i primi aiuti sono partiti verso l'Ossezia.
Le ultime notizie d'agenzia fanno purtoppo salire il bilancio delle vittime a 330 di cui 156 sono bambini, 10 tra le forze speciali intervenute, 27 i terroristi uccisi. I feriti ricoverati negli ospedali sono 448 di cui 248 bambini. Per 80 di loro la situazione è molto grave. La scuola verrà demolita completamente ma non verrà cancellata la memoria di un crimine tra i più efferati che ha sconvolto tutti sia per la brutalità, per la premeditazione e per le incolpevoli vittime prese a bersaglio molti di loro testimoni di uno degli atti terroristici più cinici e deprecabili degli ultimi anni. I loro racconti aggiungono particolari sconvolgenti.
I terroristi hanno ucciso a sangue freddo con un colpo alla testa diversi bambini per creare terrore ed evitare tetativi di fuga: "Se un solo bambino accenna anche un lamento, uccideremo un altro ostaggio!". Poi i maltrattamenti fisici e psicologici come privare tutti di cibo ed acqua, costringendo i sequestrati a bere la propria urina. Poi a spogliarsi facendo ammassare tutte le maglie dei sequestrati e versando sopra dell'acqua per poi costringere i malcapitati a bere ciò che poteva essere recuperato dalla torcitura delle stesse. Questo il motivo per il quale , appena liberi, molti bambini sono apparsi quasi completamente nudi. I terroristi ceceni ridevano dei numerosi svenimenti e non manifestavano il minimo segno di pietà verso i sofferenti, anzi inventavano torture fisiche e psicologiche sempre più efficaci. Un medico che ha prestato i primi soccorsi dopo un primo accertamento sommario dichiara senza dubbi " Hanno stuprato le bimbe prima di ucciderle".
Una crudeltà senza pari che ha toccato nel profondo le coscenze di tutti e rimarrà nel tempo come uno dei più efferati crimini contro civili inermi che la storia ricordi.
Sul fronte politico ampia solidarietà a Putin, questi, normalmente imperturbabile, per la prima volta visibilmente sconvolto da quanto accaduto e determinato nel continuare e vincere la sua durissima battaglia contro il terrore ceceno.
Ieri è apparso alla tv russa per un messaggio alla nazione ed ha ammesso una cattiva gestione operativa dell'intervento delle forze speciali. A ciò sono seguite critiche e richiesta di spiegazioni da parte di Bruxelles attraverso la presidenza olandese, poco gradite dal premier russo vista la situazione. Per lui tuona Ianovski, analista militare dell'Accademia russa delle scienze: "I mass media degli Stati Uniti e dei principali Paesi europei sono sempre pronti ad accusare il Cremlino ed i russi in generale, a prescindere dalle reali circostanze cui quelle accuse si riferiscono. E'accaduto anche in queste ultime ventiquattr'ore: al punto che, paradossalmente, i principali imputati per la tragedia dell'Ossezia sembrano essere diventati la nostra classe dirigente e i nostri apparati di sicurezza. E i terroristi? Compagni che sbagliano".
Ora sull'episodio si è aperta una fase di vero disgelo tanto da far parlare di malinteso la presidenza UE olandese ed il caso è rientrato. Ma il dramma continua: ancora non tutti i cadaveri sono stati identificati e molti sono i cittadini che fanno la fila davanti agli ospedali per avere notizie dei propri congiunti. Intanto sono state chiuse tutte le fronterie dell'Ossezia ed isolata la città di Beslan, nella speranza di arrestare i pochi terroristi che si ritiene possano essere fuggiti mescolati tra la folla dopo l'irruzione delle forze speciali russe.
Putin ha proclamato due giorni di lutto nazionale dopo aver visitato l'ospedale di Beslan, garantendo sostegno ed assistenza alle famiglie colpite da questa immane tragedia, aggiungendo: "Il terrorismo crede di essere piu' forte di noi, di spaventarci con la sua ferocia, di poter paralizzare la nostra volonta' ma noi siamo stati e saremo sempre piu' forti di loro, con la nostra morale, il nostro coraggio e la nostra solidarieta' umana. E' impossibile rassegnarsi a tanto dolore, ma le prove ci hanno reso ancora piu' uniti. Ora dobbiamo restare insieme. Solo cosi' sconfiggeremo il nemico".
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05/09/2004
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