La mostra della “ricercatrice delle arti visive specialista nel muralismo” la signora Graziella Scotese sarà aperte al pubblico dal sedici al venticinque ottobre, dalle ore dieci alle ore dodici e dalle ore sedici alle ore diciannove e trenta.

 

Graziella Scotese espone per la prima volta ad Ascoli Piceno con circa quaranta opere che rappresentano un itinerario spirituale tra due culture, quella italiana e quella messicana. Vuole essere una riflessione sui punti di incontro tre le divergenze, le analogie, gli archeotipi e le tecniche proprie dell’arte visiva.

 

Itinerante perché l’artista ha esposto in più di quaranta paesi ed in ognuno di questi la collezione di opere d’arte si è arricchita, sia fisicamente con nuove opere sia concettualmente, grazie alle nuove conoscenze acquisite dall’artista.

 

La collezione ha più di venti anni e può vantare Murales “portatili” ed opere in carta d’Amate, la carta usata dagli Aztechi, che ancora producono e usano alcune popolazioni che vivono in Messico.

 

La Scotese definisce la sua pittura di seconda o terza lettura, “il segno nasconde spesso un significato contrapposto, come contrapposta è la raffigurazione dalle Icone della Madonna in Italia e la raffigurazione delle Dee Madri in Messico.

 

L’artista per causa di forza maggiore considera la litografia un’arte in estinzione, le pietre, che sono le matrici e quindi sono un materiale indispensabile, può procurarsele solo in Messico in quanto in Europa (Germania) non sono più reperibili.

 

Per Olimpia Gobbi, assessore alla cultura della Provincia di Ascoli Piceno, la Scotese è un ponte importante sia per la qualità del lavoro sia pèr le esperienze maturate sul campo. “Permette all’amministrazione provinciale di consolidare il progetto che sta conducendo insieme alla Calcografia Nazionale di Madrid e che ha come obiettivo quello di costruire una triangolazione tra Piceno, Spagna e America Latina proprio su questo tipo d’arte”.

 

La provincia di Ascoli Piceno ha un enorme patrimonio di arte grafica, poco conosciuto e poco apprezzato dagli abitanti, che va valorizzato e inserito nel circuito internazionale, anche perché in altri contesti è ritenuta un’arte fondamentale.

 

Insostituibile il contributo per la riuscita dell’iniziativa da parte del consigliere comunale e presidente della commissione cultura del comune di Ascoli Piceno Giovanna Cameli, “le opere saranno esposte al Palazzo dei Capitani, che sicuramente è la sede più idonea per iniziative di questo tipo”.

 

La Cameli ha stabilito contatti sia con l’Ambasciata Messicana sia con la Provincia affinche l’iniziativa riuscisse nel migliore dei modi, “la cultura non ha colore politico e quindi è giusto che voli più in alto rispetto ad altre cose – aggiunge – la cultura è patrimonio di tutti e quindi credo che è necessario lavorare in tal senso”.