Lula e il nuovo Brasile
Porto Sant'Elpidio | Apprezzata l'iniziativa culturale proposta lo scorso week end
di Stefania Ceteroni
Il Brasile è stato il protagonista assoluto dello scorso fine settimana grazie alla proposta culturale "Lula e il nuvo Brasile".
Il tema centrale del dibattito si è sviluppato intorno alle prospettive di sviluppo culturale, sociale ed economico che il governo Lula potrebbe far sperare non prescindendo da una rilettura del passato sempre utile per costruire un futuro solido.
Le giornate sono state costruite mettendo in luce uno dei principali vanti dellamministrazione comunale elpidiense ovvero il lavoro di rete fra entità pubbliche e private (del volontariato e non) il cui strategico successo è stato dimostrato dalla massiccia partecipazione della cittadinanza. Il dibattito accademico e politico ha convissuto con unaccorata ed artistica interpretazione da parte delle scuole superiori delle letture di Jorge Amado; le immagini di donne e bambini Sem Terra immortalate dalla fotografa Antonieta De Santana nei lontani paesaggi brasiliani, si sono sovrapposte a personaggi veri, in carne ed ossa che per una serata ci hanno accompagnato a conoscere il loro paese attraverso un percorso nei colori, suoni, musiche e odori.
Il contributo musicale e culinario di questo intrigante fine settimana brasiliano è stato curato dal Centro Culturale Bandù dArte di P.S.Elpidio, che, subito dopo il dibattito del sabato pomeriggio, ha invitato tutti i relatori e le autorità intervenute a cenare presso i locali della sede in Via E. Fermi,
18. La portata principale è stata la tipica feijoada brasiliana (in origine, piatto degli schiavi nelle piantagioni, poi diventato piatto nazionale brasiliano a base di fagioli neri, carne di maiale e verdura) accompagnata dallaltrettanto caratteristico arroz (che non ha niente a che vedere con il nostro risotto).
Fra le tante attività organizzate nel corso dellanno dal Bandù dArte (corsi di capoeira, percussioni, danza afro, tango, flamenco, danza classica, moderna e contemporanea, danza del
ventre,laboratori artigianali e di pittura
) cè anche la costante e continua ricerca musicale di cui unespressione visibile è la formazione Adupè Olorun Brasil che si è esibita sabato sera a Villa Barucchello.
Si tratta di una formazione musicale sperimentale con un repertorio che, partendo dalle origini afro-brasiliane attraverso il ritmo, la voce e la contaminazione di altre culture, offre agli spettatori una sonorità moderna davvero interessante.
Considerando la musica come mezzo dintegrazione mondiale Adupè Olorun Brasil è portavoce di un messaggio pieno di energia, carica emotiva e libertà di espressione. Il repertorio musicale presentato nel corso della serata ha seguito una sorta di percorso spazio temporale che parte dalle origini (quindi ritmi dai afro tribali) per arrivare alla world music.
La parte del Brasile che più ha interiorizzato questi continui e infiniti incontri con altre culture è il Nordest ed è proprio da Olinda (vicino Recife) che vengono i due fondatori del gruppo Adupè Olorun Brasil: Tony Santos (presidente del Centro Culturale Bandù dArte) e Neto Salles.
Dai ritmi tipici della capoeira (di cui ci hanno mostrato passaggi di danza-lotta) si è passati a quelli più melodici del Maracatu, Aforxè, Forrò e Samba con una capatina persino nel reggae, quale omaggio allindiscusso profeta dellunità del popolo nero che è stato Bob Marley.
La performancemusicale è stata inoltre accompagnata da interessanti incursioni di danza adopera della ballerina Manuela Recchi (cofondatrice del Centro Culturale) che ha di volta in volta interpretato lOrixà Oxum, una schiava nelle piantagioni di cotone e unoriginale ballerina di samba su scarpe con punta, proprio a dimostrazione delle continue fusioni multiculturali ricercate dal Centro Culturale e da chi lo frequenta.
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18/10/2004
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