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I fatti incontestabili riproposti dall'incidente del 14/10 alla raffineria API!

| FALCONARA - Voce al comitato 25 agosto: "Con queste poche righe evitiamo chiacchiere inutili e ci basiamo su fatti e documenti"

di Comitato 25 agosto*

L'incidente del 14 Ottobre è un incidente che, sia se fosse stato classificato di Categoria 1 sia che fosse stato classificato di Categoria 2, prevedeva comunque il PREALLARME del Comune di Falconara. Questo aspetto chiaramente codificato nel Piano di Emergenza Esterno (PEE) non è stato attivato tempestivamente, ancora una volta, dalla raffineria API. Gli Amministratori del Comune di Falconara hanno confermato che: l'Api ha avvisato il Comune alle 21:15, con un ritardo giudicato inaccettabile. E lo crediamo bene: i cittadini hanno avvisato l'ignaro addetto reperibile del Centro Emergenze del Comune alle 21:05 ! Sembra proprio che il preallarme del Comune di Falconara sia diventato un "optional" invece che un obbligo prescritto dalle rigorose procedure dei Piani di Emergenza predisposti dalla Prefettura.
 
Già, il Prefetto.
Saremo schietti: il Prefetto non lo capiamo e ci sconcerta sia per il fatto che non dice nulla sul ritardo con cui è stata informata l'Amministrazione Comunale di Falconara, sia perché, visti questi reiterati ritardi di prescritte informazioni, non ha, invece, sostenuto anch'egli la necessità di un telefono dedicato per le emergenze tra raffineria e Comune di Falconara (come dichiarato dal Sig. Sindaco anche nel penultimo Consiglio Comunale). Infine, per non aver rivolto nemmeno un pensiero nei confronti dei cittadini soprattutto quelli che vivono ai margini dello stabilimento  i quali, a digiuno di qualsiasi notizia, erano in strada presi dalla paura, dall'angoscia e dall'ansietà di sapere. Il Prefetto, invece, si è affrettato a rilasciare dichiarazioni circa la presunta sopravvalutazione dell'allarme. Significa forse che Preallarmare Trenitalia e bloccare il transito dei treni (provvedimento che rientra nella tipologia dell'allarme di Categoria 2) sia stato dovuto ad una valutazione errata del pericolo ? Piani di Emergenza alla mano, se la raffineria API ha allarmato i Vigili del Fuoco ciò significa che in raffineria non erano assolutamente sicuri che le squadre interne riuscissero a tenere sotto controllo l'evento ! E' una logica stringente e necessaria su cui sono stati costruiti i Piani di Emergenza. Il precedente Prefetto di Ancona, Dr. D'Acunto, espresse chiaramente la logica che era necessaria perseguire dopo il tragico incidente del 25 Agosto
1999: "Occorre ipotizzare procedure che riducano quasi a zero i margini di valutazione discrezionale da parte della Raffineria (.)" ! Che ne pensa il Prefetto Maninchedda ? Noi abbiamo apprezzato questa impostazione del Dr. D'Acunto !
 
Non possiamo tralasciare, infine, di considerare sconcertanti ed irriguardose le dichiarazioni, o meglio, le lamentele dell'Amministratore Delegato della Società API riguardo alla tensione esterna e le presunte strumentalizzazioni. Come se la responsabilità del verificarsi degli incidenti rischiosi e rivelatisi, purtroppo, anche mortali, debba ricadere non sullo stato degli impianti ma sulle legittime segnalazioni e richieste di amministratori e cittadini ! L'API è una raffineria che dopo la tragedia del 25 Agosto 1999 avrebbe dovuto garantire più elevati livelli di sicurezza. Al contrario:
1) la nuova centrale, nel Novembre del 2001, ha registrato un incidente con gravi ustioni di un lavoratore, a causa della "inadeguatezza del materiale impiegato nel sistema di alimentazione dell'ossigeno" come dichiarato dalla Commissione Super Partes nominata da Ministero dell'Ambiente !
2)  Tra il 31 Marzo 2003 e il 10 Maggio 2004 ci sono stati 5 (cinque) sversamenti di prodotti petroliferi in mare.
3)  Soltanto nel 2004 ci sono stati già 3 (tre) incidenti: alle 15,50 del 10 Aprile, l'8 Settembre e quello del 14 Ottobre.
 
Non si può pertanto evitare che, umanamente parlando, che ci sia tensione all'esterno della raffineria API: è la tensione della paura! E' la tensione determinata dalla capacità e dalla necessità di guardare agli eventi senza farsi fuorviare dalle parole fumose della dirigenza API, delle Autorità e di Amministratori. E gli incidenti di questo ultimo mese ci dicono inequivocabilmente che essi sono accaduti in un'area produttiva e di stoccaggio ritenuta tra le meno pericolose della raffineria proprio per la caratteristica dei prodotti lavorati e stoccati. Eppure in questa area sono avvenuti due incidenti di cui uno ha provocato la morte di un lavoratore, il ferimento di altri tre nonché lo sversamento di una considerevole quantità di bitume che ha contaminato un fosso demaniale, il fondale marino e le nostre spiagge per una fascia di sei chilometri, da Falconara/Rocca mare fino a Torrette di Ancona.
 
Saranno la tensione esterna e le strumentalizzazioni o sarà una questione di manutenzioni degli impianti e di inaffidabilità della dirigenza dell'API ?

*Presidente e la portavoce dei Comitati (Loris Calcina, Franco Budini, Elisa Griffoni)

19/10/2004





        
  



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