Una serata dedicata alla Provincia di Fermo ed a uno dei suoi attori principali, il cavaliere Luigi Vitali che ha ripercorso un pò tutta la storia e sottolineato le priorità di questo territorio. Dopo i saluti del Presidente del Rotary e di alcune precisazione del professore Gabriele Nepi che ha illustrato alcuni dati anagrafici e geografici del territorio fermano dal 1850 fino ai giorni nostri, si è passati al cuore della discussione.

"Sono venuto qui per lavorare - ha raccontato Francesco Zama - poi il posto mi è piaciuto, e ho deciso di farci crescere i miei figli. Ho vissuta da vicino la realtà della cassa del mezzogiorno dove in questo territorio non arrivava neppure un soldo, mentre in Ascoli crescevano cattedrali in mezzo al deserto. Tante cose sono successe la Provincia di Fermo ha seguito tutto il suo iter legislativo e questo grazie anche a tanti padri: Bastianoni, Magnalbò, Giovanardi adesso ci attende parecchio lavoro. I partiti devono creare i coordinamenti provinciali, si deve dare un riasetto alla sanità locale con il riconoscimento dalla Regione della denominazione di area vasta, bisogna creare sul territorio sedi della essociazioni di categoria, insomma partire dal basso per dare una solida costituzione a questo territorio".

Sicuramente è la relazione del cavaliere Luigi Vitali quella più attesa. "Mi fa piacere adesso essere qui a discutere con voi del futuro della Provincia - ha dichiarato Luigi Vitali - ma dovrei ringrazie una schiera lunghissima di persone. Su una cosa mi sono dato da fare, nel mettere insieme i poteri forti del territorio, il centrodestra e il centrosinistra uniti insieme per uno scopo comune è stata insomma una vittoria dell'unità nella trasversalità e da qui bisogna ripartire per costruire una Provincia giovane e snella. Una provincia di 40 comuni, con due realtà importanti come il distretto del cappello e della calzatura, le realtà della Valdaso e di Amandola perchè non dimentichiamoci che anche la montagna ha contribuito alla realizzazione della Provincia. Adesso bisogna riorganizzare la sanità, dovremo inglobare comuni che adesso son fuori Asl insomma c'è tanto da fare.

Ultimamente una commissione speciale fatta di tecnici di San Benedetto e Ascoli hanno fatto una ricognizione fotografica per la ripartizione dei futuri beni, ho contattato il presidente della Provincia Rossi per far bloccare tutto innattesa del commissario di Stato che ci è stato rassicurato arriverà entro il mese di Novembre. E questa era la prima priorità a cui dobbiamo mirare. Il secondo creare un'autonomia circoscrizionale, e terzo in nome della battaglia che ci ha visto fianco a fianco creare il primo gemmellaggio fra province d'Italia  con Monza e Barletta.

La provincia di Fermo e legge dello Stato dal 1 luglio del 2004 e questa è una realtà culturale che dobbiamo fare nostra, basta con gli sciocchi campanilismi come accadeva in passato fra Porto San Giorgio e Fermo, questo rapporto non esiste più, c'è un territorio quello del fermano e una città capofila Fermo e dobbiamo lavorare per tutta la collettività. A coloro che ancora insistono perchè si poteva scegliere la creazione di una Provincia unica con denominazione Ascoli - Fermo, ora rispondo che in passato erano state avanzate poche legittime richieste, tute disilluse, ci accontentavamo di una equa distribuzione delle risorse, ora però siamo Provincia e ci gestiremo da soli".