Condono edilizio nelle Marche, domani il testo in consiglio regionale
| ANCONA - Legambiente Marche : ridurre lentita delle volumetrie sanabili e rapportarle in proporzione a quelle gia preesistenti
Condono edilizio nelle Marche: domani il Consiglio regionale discute il testo licenziato dalla Commissione Ambiente e Legambiente coglie loccasione per tornare a sottolineare la propria avversione contro unipotesi di condono che si traduce in ogni caso in un passo indietro nella salvaguardia dellambiente e nella lotta alla criminalità.
Premessa la generale contrarietà al condono varato dal Governo Nazionale che anziché servire a far cassa, graverà sul bilancio dei Comuni, rendendo irreversibile il danno ambientale, nel caso specifico del testo normativo di recepimento messo a punto dalla Regione Marche, Legambiente invita caldamente i consiglieri regionali a rivedere almeno due aspetti che destano preoccupazione:
- Per gli edifici destinati ad uso residenziale la volumetria sanabile prevista dal testo ammonta a un massimo di 200 metri cubi per unità abitativa, che considerando unaltezza media di 3 metri può tradursi in unestensione di circa 70 metri quadrati. Ipoteticamente dunque, chi -per esempio- possiede un unità abitativa di circa 90 metri quadri può arrivare a condonare un volume che equivale quasi a un altro potenziale appartamento: ecco perché Legambiente sottolinea lurgenza di ridurre prioritariamente lentità della volumetria sanabile per gli edifici di tipo residenziale.
- Per gli stabili non residenziali invece, larea sanabile prevista dal testo è di 200 metri quadri, ma non viene espressamente indicata laltezza massima corrispondente, il che per capannoni di uso industriale o magazzino, può significare altezze elevate e quindi volumi dellordine di migliaia di metri cubi. Legambiente chiede dunque che larea sanabile sia rivista indicando espressamente i metri cubi.
In entrambi i casi infine, lassociazione ambientalista ritiene piuttosto grave si sia omesso di rapportare le volumetrie sanabili a quelle già preesistenti vincolando in proporzione ad esse i massimi condonabili, e invita dunque i consiglieri regionali delle Marche, che pure sono state fin da subito tra le regioni capofila della protesta anticondono, a fare un ultimo significativo sforzo per rivedere questi aspetti della legge regionale in nome del valore della salvaguardia ambientale e della legalità.
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26/10/2004
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