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“Case Minime” ricorda “Pennile di Sotto”?

Ascoli Piceno | Comunisti Italiani: "Tra le due operazioni non c’è niente di paragonabile né è possibile qualsiasi raffronto similare. Sono due cose diametralmente opposte."

di Pietro Cordoni*

Quelli del centrodestra, non sanno nemmeno le regole fondamentali del gioco delle carte.
Si ricorda che quando si “butta” denari non si risponde con bastoni !!! Così com’è successo con il comunicato congiunto di FI – AN – UDC su “Case Minime”.
Invece di rispondere nel merito, cambiano gioco e ci ricordano il “Pennile di Sotto”.
Bene, significa che non hanno argomenti.

Infatti tra le due operazioni non c’è niente di paragonabile né è possibile qualsiasi raffronto similare. Sono due cose diametralmente opposte.
Se le due operazioni sono uguali e di identico impatto sulla città, come asserisce il comunicato FI-AN-UDC, perché il Sindaco Celani, che oggi si vanta tanto dell’operazione di risanamento del Pennile di Sotto, votò in Consiglio Comunale contro la delibera?

A memoria si ricorda, che il risanamento del Pennile di Sotto, ha risolto un problema storico di quella zona della città, che tutti in Ascoli chiamavano “ghetto” e che ha visto coinvolti tutti i soggetti pubblici, nessuno escluso (!!!). Si tratta di un operazione per circa 400 cittadini  e per 120 appartamenti economici e popolari, dei quali 28 appartamenti riscattati dagli assegnatari, pagati con i soldi dei privati.

Si tratta di un intervento di circa 28.000 mc, più un centro commerciale, più un albergo ( di cui Ascoli è carente) più un’area (3 ettari) ceduta al Comune dal privato.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con la speculazione che s’intende fare a Borgo Solestà e Porta Romana; zone che vedranno favorire solo gli interessi dei proprietari delle aree (cosa c’entra San Salvatore con Borgo Solestà??).

Non è discriminazione tra i vari quartieri cittadini, ma il rispetto di procedure corrette e trasparenti nell’interesse di tutti gli ascolani.
Continuiamo a chiederci, documenti alla mano, quali siano gli interessi pubblici a Borgo Solestà e Porta Romana.

Per difendere realmente gli interessi dei cittadini, che hanno diritto alla casa e, per incrementare l’edilizia economica e popolare, i Comunisti Italiani chiedono che venga ripreso il primo ed originario progetto che vedeva coinvolto l’IACP che ha già pronti circa 4 miliardi e mezzo di vecchie lire per risanare le “Case Minime” di Shangai.

Infine si ricorda, a FI-AN-UDC, che il risanamento di Shangai (unico intervento a carattere sociale) sarà comunque ed esclusivamente a carico dell’IACP  fuori dal progetto di project financing.

*Segreteria dei Comunisti Italiani, Sezione di Ascoli Piceno

15/11/2004





        
  



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