Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

"Anche le sfide più dure possono essere stimolanti"

Fermo | Conclusioni del vice presidente ed assessore provinciale al lavoro Emidio Mandozzi al consiglio provinciale aperto sull’occupazione tenutosi a Fermo il 18 novembre 2004

di Emidio Mandozzi

 Il nostro paese sta vivendo una grave crisi di recessione economica che investe il settore alimentare , meccanico e della moda anche a livello delle grandi imprese che hanno reso famoso il made in Italy nel mondo, con un forte e preoccupante effetto rebound sulle imprese marchigiane con aspetti particolarmente preoccupanti  nel territorio del Piceno, sia in termini di aumento di disoccupazione e mobilità sia in termini  di riduzione di nuovi investimenti.
 
Lo scenario dei settori produttivi del nostro territorio è estremamente serio con un futuro sempre più incerto per le imprese e per i lavoratori dipendenti.
 
Il totale dei disoccupati nella provincia di Ascoli Piceno è pari a 38801 unità e l’inserimento dei lavoratori nelle liste di mobilità è passato dalle 492 unità dell’anno 2000 alle 1498 del settembre 2004 mostrando una impennata altamente significativa.
Solo il 57% delle imprese investe in tecnologia impegnando non più del 3% del  bilancio.
 
Diminuisce la resistenza delle imprese picene nei confronti della crisi del mercato, di un mercato che si espande sempre di più , con costi troppo elevati  da sopportare per le piccole e medie dimensioni delle nostre imprese che hanno avuto difficoltà a dotarsi di una adeguata rete distributiva e a diversificare i prodotti.
 
Inoltre mercati tradizionali per le nostre esportazioni come la Germania(-45mil.euro), la Francia e il Belgio hanno subito un drammatico ridimensionamento a causa in parte di una crisi economica presente anche in questi paesi, seppure con aspetti meno drammatici.. Infatti nei primi mesi del 2004 l’export marchigiano del settore moda ha avuto un calo di 5 milioni di euro mentre il calzaturiero addirittura di oltre 133milioni di euro che vanno a sommarsi alle perdite del 2003 pari rispettivamente a oltre 24 milioni di euro e 168 milioni di euro.
 
C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare, che è quello dell’ ingresso dei paesi emergenti sul mercato internazionale, paesi in cui la mancata affermazione dei diritti anche più elementari dei lavoratori comporta la produzione di merce a costi molto ridotti rispetto ai paesi industrializzati.
 
Va tenuto presente che  nel settore della moda la manodopera incide fino al 60-70% del costo del prodotto, pertanto è impossibile competere con paesi in cui la normativa sui diritti dei lavoratori e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro è assolutamente inadeguata.
 
Di qui la scelta di numerose grandi e medie imprese a delocalizzare la produzione all’estero con gravi conseguenze per le imprese terziste, che rappresentano i 3/4delle imprese, ormai spesso costrette a cessare l’attività e a licenziare i dipendenti, con grave rischio di impoverimento del know how del sistema.
 
Da una ricerca condotta dall’Università di Ancona si evince che a causa della delocalizzazione sono a rischio di licenziamento per cessazione attività 4597 addetti nel settore tessile-abbigliamento e 16.077 addetti nel settore calzature., che in gran parte riguardano la zona del fermano.
 
Dati regionali dell’ARMAL hanno evidenziato un andamento negativo delle attività abbigliamento(-68,8%) e calzature(-51,7%) con un crescente ricorso alla mobilità (abbigliamento:639 lavoratori; calzatura:1027 lavoratori).
235 sono state le imprese artigiane a chiudere i battenti licenziando 1248 lavoratori nei primi 6 mesi del 2004.
 
Anche per il commercio il trend è fortemente negativo, considerando la prevalenza delle attività cessate rispetto alle nuove.
 
Dati confortanti provengono invece dall’agricoltura, dove si è registrato un aumento dei livelli occupazionali e un successo del settore vitivinicolo.
I vini marchigiani stanno ottenendo lusinghieri successi sul mercato nazionale e internazionale, frutto di una accurata promozione.
L’agriturismo come vacanza alternativa ha fatto passi da gigante, anche se non siamo ancora ai livelli dei cugini  umbri o toscani .
 
Nonostante la crisi industriale, ci sono esempi positivi nella nostra provincia e nella nostra regione di aziende leader del mercato della calzatura internazionale (Della Valle) o nella industria metalmeccanica (Merloni), industrie che hanno puntato sul made in Italy di qualità.
 
Pertanto occorre che, ognuno per la sua parte. (istituzioni, imprenditori e lavoratori come parte attiva di confronto) , avverta la responsabilità di dare una risposta seria a questa grave situazione che stanno vivendo l’industria , i suoi lavoratori e le lavoratrici.
 
Quale può essere allora la risposta delle Istituzioni in questo sforzo comune?
Fino a quando le forze politiche non riusciranno a imprimere alla Unione Europea un ruolo di esportatore dei diritti dei lavoratori in tutto il mondo, non riusciremo a competere con i prezzi di mercato dei paesi emergenti, per cui bisognerà necessariamente puntare sulla qualità e sulla tipicità dei nostri prodotti, che dovranno essere classificati come “full made in Italy”.
Ancor più difficile sarà portare avanti la richiesta di riduzione dell’Iva sugli acquisti di materie prime e sui prodotti finiti del settore, e la armonizzazione dei dazi doganali.
Urgente dovrebbe essere la proposta di prevedere finanziamenti per le imprese che intendono avviare un processo di riconversione o intendano aggregarsi.
 
Non è più rinviabile, io credo, a livello nazionale una politica di controllo della lievitazione dei prezzi, a tutti i livelli e non solo sui commercianti, avviare una revisione degli studi di settore per i settori più colpiti, una riduzione dell’Irpef e sostegni economici per progetti di aggregazione di imprese per la commercializzazione e la ricerca; inoltre ipotizzare aiuti alle aziende decise a intraprendere un percorso di riconversione produttiva.
A livello regionale si sta facendo già molto per sostenere uno sforzo di apertura nazionale e internazionale delle Marche, nonché uno sforzo nel senso di una riduzione dell’Irap alle imprese per incidere sulla riduzione del costo del lavoro. Considerando che  il Piceno è l’area di maggiore criticità delle Marche, chiederemo alla Regione un maggiore sostegno economico per la nostra zona.
A livello provinciale ci stiamo organizzando per rafforzare le iniziative già intraprese dalla precedente amministrazione provinciale predisponendo ogni atto necessario per fornire un sostegno alle aziende picene, attraverso la istituzione di corsi di formazione per creare manodopera specializzata, per aiutare le aziende che necessitano di infrastrutture per sviluppare la ricerca, puntando questa volta anche sulla risorsa Università Picena, che sta crescendo e che dovrà integrarsi con la realtà territoriale per fornire competenze, aggiornamento, ma anche inserimento professionale dei giovani nel mondo del lavoro, nella certezza che la conoscenza sia la chiave di uno sviluppo qualificato.
Abbiamo cercato di centrare l’obiettivo formazione di eccellenza istituendo esperienze di lavoro per giovani diplomati e progetti di ricerca per laureati (1154 in tutto) dei quali si prevede che il 30% sarà assunto.
Con il progetto Gulliver abbiamo organizzato uno stage per 125 giovani presso aziende inglesi, irlandesi, e francesi per tre settimane da maggio a settembre 2004.
Intendiamo sviluppare un progetto di formazione nei servizi, un settore da considerare come importante possibile fattore di sviluppo anche in rapporto al continuo progredire delle attività connesse al turismo e quindi alla necessità di fornire nuovi servizi a persone e imprese.
Stiamo curando l’attuazione di un progetto sperimentale per il reinserimento lavorativo delle donne con oltre 40 anni di età che hanno perso il lavoro a causa della crisi del settore calzaturiero e alimentare.
Verranno investiti nel progetto 300mila euro dei fondi residui regionali del 2004 oltre a fondi provinciali da reperire nel 2005.
Un corso di formazione per l’edilizia per italoargentini vedrà la partecipazione di 15 giovani, per tendere una mano solidale a chi evidentemente è in maggiori difficoltà rispetto a noi.
I nostri centri per l’impiego di Ascoli San benedetto e Fermo dovranno garantire informazione e supporto tecnico per favorire le imprese che volessero mettere a sistema tutte le professionalità presenti sul territorio, consorziarsi insomma, facendo un gioco di squadra, aumentando le proprie dimensioni e riuscendo così a scaricare meglio i costi.
 
Dovremmo poi sostenere economicamente le imprese che investono in tecnologia, dovremmo sostenere progetti per la diffusione della banda larga, dell’adsl per rinforzare l’unione territoriale, creare uno” sportello unico” per promuovere il marketing territoriale.
 
Esistono esempi di aziende delle Marche che hanno fatto del gioco di squadra il loro successo di mercato(es.Metal-Link di Jesi).
 
Aiuteremo le aziende che investono in ricerca, innovazione e qualità, promuovendo a tutti i livelli nazionale e internazionale i nostri prodotti in campo ambientale, turistico, culturale enogastronomico, nel settore dell’abbigliamento, della calzatura, del tessile:abbiamo intenzione di incentivare la tutela e la promozione della nostra tipicità Marchigiana che dovrà diventare sinonimo di made in Italy di qualità.
 
I nostri centri per l’impiego inoltre dovranno garantire la massima informazione per far sì che si incontrino domanda e offerte di lavoro.
 
 Il filo rosso che dovrà guidare il nostro lavoro dovrà essere quello che permetta di unire tutti i fili in una unica e solida trama per creare una seria integrazione tra istruzione-formazione-università-lavoro-impresa.
 
Sappiamo che sarà dura, ma anche che le sfide più dure possono essere le più stimolanti.
 
Sappiamo che siamo una realtà plurale ma facendo sistema potremo valorizzare tutte le nostre differenze come eccellenze, fino a dimostrare a tutti il nostro orgoglio di essere marchigiani piceni.                                                                     

19/11/2004





        
  



4+3=

Altri articoli di...

Fermo

06/04/2007
An: "Vinceremo al primo turno" (segue)
06/04/2007
Fermana: festa insieme al Comune per la Promozione (segue)
06/04/2007
Concerto di Pasqua con il Trio Sabin (segue)
06/04/2007
Blitz del Corpo forestale: sequestrato anche il canile di Capodarco (segue)
06/04/2007
Parte il dizionario della cucina marchigiana (segue)
06/04/2007
Basket: l'Elsamec si rovina la festa (segue)
06/04/2007
Acquista la casa all'asta e la proprietaria si vendica avvelenandole le piante (segue)
05/04/2007
Due arresti per le rapine alle tabaccherie: ma i due sono già in carcere (segue)

Politica

21/05/2011
Neo sindaco Fermo Brambatti, faro' giunta a otto (segue)
16/05/2011
Nella Brambatti con il 51,04%, è il nuovo sindaco di Fermo (segue)
16/05/2011
Luca Tomassini, riconfermato sindaco di Petritoli (segue)
16/05/2011
Il ritorno di Giulio Conti a Monte San Pietrangeli (segue)
16/05/2011
Remigio Ceroni, riconfermato Sindaco di Rapagnano (segue)
13/05/2011
Successo per il “CONCERTO ALL’ITALIA” (segue)
13/05/2011
Marinangeli: “Da quando la Cgil si occupa di urbanistica?” (segue)
13/05/2011
A Porto San Giorgio cresce il turismo: +16% (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji