Giovanni Merlini è stato ufficialmente nominato presidente del consiglio di amministrazione della Picenambiente, società di cui il Comune di San Benedetto è socio di maggioranza relativa con il 19,36% delle quote. Il sindaco Martinelli ha così esaudito la richiesta che proveniva dal gruppo consiliare di Azione Indipendente, il maggiore dello schieramento di centrodestra che lo sostiene, con cinque consiglieri (ex aequo con AN).

“Ringrazio i cinque consiglieri che mi hanno proposto per la nomina a presidente di questa azienda – dice Merlini – Ringrazio anche il sindaco che ha avallato la richiesta. Per quanto riguarda la struttura dovrò prenderne conoscenza, quindi mi riservo di esaminarla più da vicino, per dare il meglio di me stesso, nell’interesse esclusivo della collettività. Il mio atteggiamento sarà improntato a spirito di servizio.”

Dopo aver militato nel PSDI, Merlini è stato capogruppo di Forza Italia dal 1997 al 2000. Dal 2000 al 2001 è passato nel Ccd, che poi divenne UDC. Nel 2001 risultò il primo dei non eletti dell’UDC, partito da cui si dimise in seguito.

“Ho trovato sintonia con il raggruppamento di Azione Indipendente – dice Merlini – L’obiettivo è quello di sostenere e appoggiare questa amministrazione e di ricomporre il mosaico di Forza Italia. Metterò tutte le mie forze per riportare il dialogo, perché tutti facciano autocritica e un passo indietro, per risolvere il malessere che ha portato 6 consiglieri sui 9 eletti con Forza Italia nel 2001 ad uscire dal gruppo consiliare. Noi di Azione Indipendente non ci poniamo in contrasto con Forza Italia, ma in spirito di collaborazione.”

Dalle 18, peraltro, è in corso una riunione straordinaria del direttivo di Forza Italia, per discutere le contromisure a questa decisione del sindaco, che il coordinatore comunale Paolo Forlì aveva da tempo “sconsigliato”. Forlì proporrà l’appoggio esterno di Forza Italia al sindaco e precisa: “appoggio esterno vuol dire anche nessun assessore”. Se questa linea prevalesse nel corso della riunione, e se gli interessati saranno d’accordo, i tre assessori di Forza Italia potrebbero dimettersi. Ma a quel punto la crisi dell’amministrazione sarebbe ad un passo.