Lo sciopero di quattro ore, allargato ad otto per i dipendenti pubblici, è organizzato per dare una risposta alla manovra finanziaria del governo Berlusconi in discussione alla Camera e che dovrà essere presentata al Senato per il ventinove novembre.

 

C’è chi la chiama “L’oggetto misterioso” per il contenuto poco chiaro della legge ma una cosa è certa, i sindacati confederali scendo in piazza chiedendo un ulteriore sacrificio ai lavori essenzialmente per due motivi: rafforzare il potere d’acquisto e sostenere lo sviluppo del paese.

 

Il primo argomento è legato ai redditi e la finanziaria proposta non va incontro ad una defiscalizzazione dei redditi bassi ma al contrario, come per le aliquote Irpef, si preferisce defiscalizzare i redditi alti.

 

L’altro tema molto importante e molto sentito nel territorio della provincia di Ascoli Piceno e lo sviluppo. Quest’ultimo dovrebbe essere sostenuto con una politica che valorizzi le imprese che fanno ricerca per migliorare la qualità del prodotto, la finanziaria invece è orientata nel proseguire strade già percorse con interventi economici di tipo “a pioggia”.

 

Come per esempio i finanziamenti a fondo perduto per i capannoni industriali utilizzati a Montegranaro oggi rimasti vuoti, senza dipendenti «questo è il risultato della politica economica offerta da Tremonti in questi anni – illustra Emidio Celani segretario provinciale della Cgil - la finanziaria così proposta non sembra avere la capacità di dare risposte ad una crisi che colpisce molte città e molti distretti industriali italiani».

 

Una considerazione da fare è in riferimento ai tagli a cui sono sottoposti gli enti locali come il comune. Se si considera che in Italia due terzi degli investimenti sono fatti dagli enti locali, un non adeguamento delle risorse economiche in entrata risulta essere un taglio che colpirà gli investimenti e i servizi che l’ente può fare e erogare.

 

Nonostante questo la pubblica amministrazione deve dare un contributo per sostenere il rilancio dell’economia, compresa l’amministrazione comunale che tassa direttamente il cittadino e che ha tutte le competenze per indirizzare le risorse economiche per interventi prioritari come quelli occupazionali, intesi come sviluppo tecnologico, formazione e ricerca della qualità.