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A Fermo una legge dell’Ulivo contestata dall’Ulivo

Fermo | L'assessore Rastelli: “La legge 267 del 2000 che anch’io ho votato noi avremmo potuto applicarla meglio”.

di Michele Rastelli*

Risulta difficile comprendere come mai la sinistra a Fermo abbia deciso di combattere le esternalizzazioni dei servizi ritenendole cosa brutta e cattiva quando là dove è maggioranza la sinistra esternalizza con la massima tranquillità senza problemi con il sindacato.

Se ne dovrebbe dedurre che la sinistra non giudica un evento per il suo essere ma a seconda di chi lo genera. Non credo serva ricorrere a concetti etico-filosofici per comprendere quanto sia sbagliato considerare buona un’azione compiuta da tizio e cattiva la stessa azione se compiuta da caio.

Per tornare allo specifico delle esternalizzazioni, è opportuno ricordare che il tutto prende il via dalla legge 267 del 2000 varata dal governo dell’Ulivo. Quindi a Fermo, una legge dell’Ulivo contestata dall’Ulivo. E’ un paradosso e la sinistra sembra essersene resa conto e cerca di riparare, ma non avendo evidentemente concordato la linea, continua a fare autogol. Da una parte, sulla stampa, il segretario dei Ds: “…si tratta di una sua (del Sindaco Di Ruscio) libera scelta discrezionale e non certo da addebitarsi a disposizioni legislative del governo dell’Ulivo”; dall’altra, in Consiglio Comunale, il consigliere ed ex parlamentare dell’Ulivo Cesetti, cito a memoria: “E’ una legge dell’Ulivo che anch’io ho votato,…ma che noi avremmo applicato meglio”.

Ora, sembrandomi superata l’affermazione del segretario dei Ds in quanto smentita dalla stessa sinistra, vorrei soffermarmi sul concetto stesso del consigliere Cesetti, cioè che la sinistra avrebbe operato in altro modo.

La legge 267/2000 prevede per l’Ente, cioè il Comune, tre possibilità di dismissione dei servizi: privatizzazione, società mista pubblico-privata, società interamente pubblica. L’Amministrazione Di Ruscio ha scelto la società interamente pubblica in quanto, data la specificità del caso, ritenuta quella più adatta a garantire innanzi tutto i lavoratori, quindi i servizi, e da ultimo quella più facile da controllare. Che significa, quindi, dire che la sinistra avrebbe operato in altro modo?  Che avrebbe scelto una società privata? Oppure che si sarebbe orientata per una società mista pubblico-privata?

Al di là di tutto, ciò che lascia un tantino perplessi, è che nonostante si stia applicando una legge di sinistra con un taglio che dovrebbe essere proprio della sinistra, la sinistra dica di non gradire.

*Assessore all’Ambiente Fermo

08/11/2004





        
  



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