Dopo 10 anni il gruppo italiano più longevo torna ad esibirsi nei teatri e fa tappa per ben due serate a San Benedetto in quello che non è propriamente un teatro ma ne fa le veci: il Palacongressi.

 

Ieri si è tenuta la seconda ed ultima data della breve tappa sambenedettese della parte invernale del tour “Ascolta 2004”, tour promozionale in relazione al loro ultimo lavoro uscito nel corso dell’anno.

 

Le due date sambenedettesi hanno registrato ovviamente il tutto esaurito e molti sono stati costretti a rimanere in piedi pur di assistere al concerto dei loro “beniamini”.

 

Supportati da una scenografia semplice ed essenziale ma azzeccatissima e funzionale, e da splendidi giochi di luce, i quattro Pooh, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Stefano D’Orazio, si sono esibiti allietando il pubblico in due set, intervallati da 15 minuti di pausa, con una grinta e una passione che non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi più giovani e forse meno significativi, anzi…tutto cio’ a dispetto dei loro 50 anni e passa a testa…

 

Dinamici, gioiosi, sempre grintosi e mai paghi di quella che è stata una carriera che ha assistito a  31 inverni con questra definitiva formazione (ma effettivamente sono 40 anni che i pooh esistono), hanno eseguito la bellezza di 44 canzoni, dai più grandi e “antichi “ successi come Piccola Ketti, Dammi solo un minuto, Lettera da berlino est, fino alle più recenti hit come Amici per sempre, La donna del mio amico, Dimmi di si, Ascolta.

 

Concerto ravvivato costantemente da continui cambi di strumenti e di posizione dei “fantastici quattro” sul palco.

 

Grande idea quella di dividere il tutto in vari blocchi, uno con canzoni che parlano di donne, l’altro acustico,un’altro affrontando il loro periodo di contaminazioni di fine anni ’70, e un altro ancora con tutti i grandi successi, fino al bis finale quando, richiamati a gran voce da un pubblico composto da persone di tutte le età,dai bambini ai nonni, hanno eseguito l’immancabile canzone vincitrice di Sanremo Uomini Soli, le  mitiche Pensiero e Tanta voglia di lei, per chiudere sulle note di Domani.

 

Blocchi di canzoni, di brani che hanno fatto innamorare, sognare, piangere e forse riflettere intere generazioni, intervallati da monologhi, racconti, esperienze e aneddoti raccontati dai quattro pooh che, alternandosi a protagonisti di questa sorta di interattività con il pubblico e con i loro sentimenti, rendevano la serata più intima, più complice.

 

Lode dunque al gruppo che più di qualunque altro è riuscito a rimanere coerente e unito nel tempo, senza mai dimenticare che la musica è la cosa importante e che quando si scrive musica “se si stacca il cervello e si lascia lavorare quella strana macchina che è il cuore, ci si ritrova tutti uniti e si riesce a condividere con il pubblico qualunque esperienza, perché alla fine tutti proviamo emozioni”.