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Proclami e declamazioni di principi fanno parte della maggioranza

Ascoli Piceno | Catalucci: "I gruppi di minoranza non hanno casi di interesse se non che le regole"

di Emidio Catalucci

Proclami e declamazioni di principi fanno parte della maggioranza e di chi ne è espressione, con buona pace del ruolo di garanzia. E sì, perché quando si scambiano i fatti con le interpretazioni e se dà una scorretta visione ed informazione non possiamo che restare delusi. Eppure, investimenti di fiducia ne avevamo fatti, nostro malgrado, per dare i concreti segnali di una collaborazione che infastidisce.
 
I gruppi di minoranza non hanno “casi di interesse” se non che le regole, visto che ci sono e sono alla base della democrazia, vadano rispettate: da parte di tutti. E poi, con un po’ di sogno, anche la correttezza ed il rispetto potrebbero rientrare nel campo dell’impegno politico.
 
Il problema, e lo sa bene il Presidente Camela, non è il postino ma chi e perché lo costringe a ripartire, e più volte, perché l’autonomia del Consiglio vacilla, perché il Presidente del Consiglio non ha una segreteria che la Giunta gli mette a disposizione.
 
Il “peso” lo si è visto nella dilatazione scandalosa dei tempi di presentazione della mozione programmatica, ripetizione integrale del discorso che il Sindaco aveva fatto all’insediamento: un tempo che non è diventato un miglioramento di indirizzi, di temporizzazione degli interventi, di costruzione di priorità organiche ed organizzate. E senza un tale riferimento il Consiglio può anche non riunirsi, come sta accadendo.
 
Chi ha alterato l’ordine del giorno che il Presidente Camela ha corretto la prima volta, come dice lui, “a richiesta”? E se non era doveroso, giusto e convinto perché l’ha fatto? Il Presidente che firma le convocazioni perché non ha riletto e controllato un atto ufficiale ed anzi lo ha avallato permettendo lo “scivolamento” (di cui guarda caso se ne sono accorti “solo” i capigruppo di minoranza) dell’interpellanza sull’UNESCO per ripristinare l’ordine stabilito di trattazione?
 
Uno “scivolamento” equivalente ad un rinvio, per una pratica “perfezionata” solo dopo la diramazione dell’ultima modifica dell’odg. Perché nella formulazione dell’ordine del giorno (1°, 2° e 3° spedizione) concordato in capigruppo è “scomparsa” la delibera sulla Consulta dello Sport, rinviandola arbitrariamente alla seduta successiva?
 
Perché omettere di ricordare che l’ordine del giorno stabilito concordemente tra maggioranza e minoranza è stato manomesso? Perché, con la tradizionale “responsabilità”, dare sempre la colpa agli uffici ed ai collaboratori, quando il Segretario Comunale (la seduta era presieduta dal Presidente Camela: c’era quindi!) nella successiva riunione dei Capigruppo ha “chiarito” (e mostrato fogli con calligrafie chiaramente identificate) chi ha modificato cosa, e non per errore?
 
La proposta di “formalizzare” l’anticipo della trattazione del punto della pista ciclopedonale, per scongiurare di perdere un finanziamento (è scritto nelle motivazioni della delibera da un dirigente comunale) era stata esclusivamente collegata al fatto che il postino sarebbe comunque ripartito ancora una volta, e comunque solo allora (cioè non doveva “ripartire” solo per questa causa) altrimenti nessun problema (lo dicono i verbali, non le dichiarazioni del Presidente): l’Aula è sovrana e seppure solo per un voto di scarto ha ritenuto di anticipare il punto all’odg assumendo una decisione saggia perché alle tre di notte il Consiglio si è sciolto per mancanza del numero legale e non avrebbe discusso l’argomento con l’addio alle risorse, tanto nel bilancio qualche miracolo ulteriore potrà sempre accadere.
 
Con la tradizionale pacatezza anche i capigruppo di minoranza ribadiscono, come a parole sostiene il Presidente Camela, “la centralità della Conferenza dei Capigruppo”: ma stiamo aspettando la politica dei fatti, non dei fatti più in là!
 
In democrazia ben vengano i postini, perché ciò significa discussione, partecipazione, coinvolgimento nelle sedi istituzionali: siamo d’accordo con Camela: il postino suona solo se serve. E’ per questo che ci siamo lamentati, perché non può essere che serve solo quando a chiederlo è la maggioranza.

10/12/2004





        
  



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