È stato il convitato di pietra del convegno sulla crisi dell’agroalimentare che si è svolto domenica 12 dicembre all’auditorium del Comune. In quella occasione il sindaco di San Benedetto Domenico Martinelli è stato accusato di due cose: della sua assenza, interpretata come assenza di risposte al problema in discussione; di condividere la linea del proprietario della Foodinvest di Porto d’Ascoli Aristide Malavolta, che da tempo ha annunciato di voler ridurre il costo del lavoro presso lo stabilimento, anche con perdita di qualche posto di lavoro.

 

Accusatori del sindaco il sindacalista Gianni Paci (Flai-Cgil, Rsu Foodinvest), il consigliere comunale Settimio Capriotti e quello provinciale Luigi Trivellizzi, questi ultimi due di Rifondazione Comunista. Anche l’assessore comunale alle attività produttive Marco Lorenzetti è stato accusato per il suo assenteismo.

 

“Avevo avvisato per tempo che non avrei potuto partecipare al convegno – risponde il sindaco – perché impegnato in una iniziativa dell’Avis, di cui sono socio-donatore. Quanto all’iniziativa, si è trattato certamente di una bella passerella per i partecipanti. Ora però Provincia e Regione devono far seguire fatti concreti. Sta a loro intervenire: cosa può fare un sindaco?”

 

“Vorrei anche dire – conclude Martinelli – che non avallo affatto le posizioni di Aristide Malavolta. Ho partecipato ad un incontro con i sindacati, nel quale ho riferito quali fossero le intenzioni di Malavolta, che egli mi aveva illustrato in un precedente incontro. Ma non ho mai detto che le condividessi. Al contrario, la proprietà dovrebbe presentare un serio e credibile piano industriale per dire cosa intende fare e dare certezze a chi lavora nello stabilimento di Porto d’Ascoli: ancora per un anno è valido il contratto con la Nestlè. Ma dopo?”