Acqua di tutti. Intervento del Presidente Massimo Rossi
Ascoli Piceno | Lettera aperta del Presidente della Provincia Massimo Rossi
di Massimo Rossi *
A poche settimane dall insediamento come Presidente della Provincia mi sono trovato a dover decidere se autorizzare la concessione per limbottigliamento delle acque dei Monti Sibillini, ad uso minerale, su richiesta del CIIP spa e di altre società private.
Si tratta di decisioni di grande complessità e peso, almeno per chi, come me vede la politica non soltanto come attività chiamata a rispondere allimmediato, ma anche, soprattutto, come progetto che tenga conto del futuro e dei bisogni e diritti di quanti verranno dopo di noi.
Lacqua è un bene patrimoniale comune dellumanità e degli altri organismi viventi ed è un bene strategico del terzo millennio. Chi potrà condizionarne luso nei prossimi anni avrà in mano un grande, grandissimo potere. La disponibilità di acqua dolce sta riducendosi drasticamente per responsabilità della specie umana che da una parte la inquina in modo massiccio, dallaltra la consuma così rapidamente da non lasciare il tempo alle scorte di ricostituirsi.
Il 70% dellacqua prelevata serve per lagricoltura, il 20% per lindustria e solo il 10% per usi domestici. Il 60 per cento delle terre agricole del mondo è coltivato per produrre foraggio per il bestiame e in particolare per il nostro bestiame, quello che servirà allalimentazione dell11 per cento ricco dellumanità, titolare dell88 per cento delle ricchezze e consumatore dell88 per cento dei beni e servizi a livello globale.
Più di 1,4 miliardi di persone al mondo non ha accesso allacqua potabile. Questa carenza , seppure in misura ancora non allarmante, tocca anche i nostri territori , che sono esposti al rischio di penuria idrica in periodi di siccità e che non dispongono ovunque di acque di prima qualità .
Di fronte a questa situazione io e con me tutti gli uomini e le donne che si sentano parte integrante dellumanità ed abitanti consapevoli del mondo, non possiamo non chiederci :
è giusto che luso dellacqua, bene patrimoniale comune dellumanità e degli altri organismi viventi, possa essere condizionato, nei prossimi anni da gruppi ristretti che ne controllano il mercato ?
è negabile che laccesso allacqua potabile sia un diritto umano e sociale imprescrittibile che deve essere garantito a tutti gli esseri umani indipendentemente dalla razza, letà, il sesso, la classe, il reddito, la nazionalità, la religione, la disponibilità locale dacqua dolce ?
è possibile pensare che la gestione dei servizi dacqua sia messa nelle mani di privati o altri soggetti che perseguono finalità di profitto, oppure si deve ritenere che il controllo e la gestione delle risorse idriche siano una questione di democrazia e pertanto sia necessario mantenere sotto il controllo pubblico il ciclo integrato delle acque compresi il capitale ed i servizi ad essa collegati ?
Alla luce di queste complesse questioni ed interrogativi, tutti possono comprendere come la decisione relativa alla concessione dellautorizzazione allimbottigliamento dellacqua dei Sibillini, nel quadro della gestione complessiva delle risorse idriche e della nuova normativa regionale in materia, non possa essere presa senza disporre preliminarmente di un quadro definito di conoscenza del problema e senza unadeguata riflessione istituzionale e democratica.
Un tempo di approfondimento peraltro compatibile con le esigenze dei richiedenti le concessioni, che invece è stato strumentalmente letto come una scelta ostruzionistica legata a pratiche politiche di basso profilo.
Anzi contro letica del pensare, sono state organizzate proteste che hanno strumentalmente coinvolto un gruppo di persone , portate sin dentro laula del Consiglio Provinciale in occasione della seduta del 16 dicembre scorso, perché una decisione di tale peso fosse presa sotto lincalzare degli schiamazzi.
Ai consiglieri regionali Castelli e Trenta che hanno assistito e sostenuto tali proteste nel più pieno dispregio del loro ruolo istituzionale, chiedo se siano abituati a svolgere le loro funzioni sotto tali pressioni. E stato umiliante, non tanto per me né per il Consiglio Provinciale, quanto per le istituzioni democratiche del territorio, assistere al sequestro del dibattito, che si sarebbe voluto trasformare in rissa, sotto la regia di esponenti che di quelle istituzioni democratiche dovrebbero essere parte integrante.
Nonostante questo offuscamento del metodo democratico, a cui ci hanno fatto assistere i consiglieri regionali Castelli e Trenta ed il Sindaco di Arquata, Petrucci, io e lintera Amministrazione Provinciale riconfermiamo il nostro impegno a decidere pensando e discutendo in modo esteso e democratico. Proprio per questo, oltre alla già programmata riunione delle autorità di bacino, verrà convocato nel mese di gennaio un Consiglio Provinciale aperto, dove le diverse posizioni potranno esprimersi e confrontarsi e dal quale, mi auguro, possano emergere indirizzi e valutazioni utili per una decisione ponderata e scevra da condizionamenti unilaterali.
Vorrei chiudere questa lettera aperta rivolgendomi ai cittadini delle aree montane ricordando limportanza che riveste leco-sistema dei Parchi e delle montagne, che può e deve rappresentare unopportunità di crescita, anche occupazionale, ma dentro una cornice di attività sostenibili, ovvero nel rispetto e tutela della ricchezza più grande che abbiamo: una natura non depredata. Volevo ricordare, infine, la mia soddisfazione per un articolo della nuova Legge Regionale sulle risorse idriche, il quale prevede, espressamente, che una quota miliardaria degli introiti derivanti dalle tariffe dellacqua, venga destinata alla montagna.
Non si tratta, a mio avviso, di inventare nuove attività produttive , ma di sostenere, anche economicamente, quelle che i cittadini della montagna stanno positivamente sviluppando nel settore turismo, della valorizzazione e commercializzazione delle produzioni tipiche, ed in altri comparti.
* Presidente della Provincia
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18/12/2004
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