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Misure atte a prevenire la psichiatrizzazione dei bambini nel territorio comunale

Ascoli Piceno | No, alla commercializzazione del “RITALIN”, una vera e propria droga.

di Carlo Cannella*

PREMESSO CHE:
-         è ormai prossima in Italia, su decreto del Ministero della Salute, la commercializzazione del “RITALIN”, un farmaco a base di metilfenidato, ovvero una vera e propria droga con effetti praticamente uguali a quelli della cocaina e delle anfetamine, ma con danni alla salute mentale e fisica ancora più gravi;
 
-         il farmaco servirà a curare il cosiddetto “disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività”, una sindrome che colpirebbe bambini in età scolare e prescolare, caratterizzata da irrequietezza, difficoltà di concentrazione, impulsività, svogliatezza, poca disponibilità all’ascolto;
 
-         il farmaco, già utilizzato per pazienti psichiatrici depressi e nei casi di epilessia, fu messo fuori commercio nel 1989 perché solitamente utilizzato dagli studenti come psicostimolante;
 
-         fino al marzo 2003 compariva nella tabella n°7 della farmacopea insieme alla cocaina, agli oppiacei, all’eroina e all’LSD;
 
-         all’interrogazione parlamentare con la quale Tiziana Valpiana chiedeva lumi al Ministro Sirchia sulla promozione del “RITALIN” nella tabella n°4 degli psicofarmaci, il sottosegretario alla salute Antonio Guidi ha candidamente risposto che mantenere il farmaco  nel posto originario “avrebbe significato porre un ostacolo all’accesso”;
 
-         a tutt’oggi sono noti almeno 2900 possibili effetti collaterali derivanti dall’uso del “RITALIN”;
 
-         nella stessa scheda tecnica del farmaco si legge che può indurre una marcata assuefazione e dipendenza psichica con vari gradi di comportamento anormale;
 
-         nella “Guida all’uso dei farmaci per i bambini”, distribuita dal Ministero della Salute – Direzione Generale dei farmaci, si citano fra i possibili effetti collaterali “cambiamenti di pressione sanguigna, angina pectoris, perdita di peso, psicosi tossica, possibilità di suicidio durante la fase di astinenza”
 
 
CONSIDERATO CHE:
-         per essere inserita nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali” una nuova definizione di malattia non ha bisogno di vere prove scientifiche, ma solo del parere favorevole degli “esperti”;
 
  -     per ammissione di molti psichiatri il “disturbo da deficit dell’attenzione” non esiste, ma è
        soltanto il risultato delle forti pressioni operate dalle multinazionali farmaceutiche sul sistema
        della prescrizione medica;
-         negli Stati Uniti le ricette del “RITALIN” sono aumentate negli anni ’90 del 700%, ( 20 milioni di ricette sono state compilate in un solo anno, dal giugno 2000 al giugno 2001) per un giro d’affari valutato intorno ai 2 miliardi di dollari;
 
-         sempre negli Stati Uniti, dove attualmente circa 6 milioni di bambini vengono trattati con la cosiddetta “pillola dell’obbedienza”, la Food and drug administration (l’ente americano che si occupa dei farmaci) ha rilasciato pochi mesi fa un parere allarmante, rilevando comportamenti autolesionisti nei bambini in cura;
 
 
RITENUTO CHE:
-         gli indicatori utilizzati dagli psichiatri per individuare il deficit ( ad esempio commettere errori di distrazione o fare fatica a mantenere l’attenzione sui compiti ), individuano caratteristiche assolutamente normali per la maggior parte dei bambini, e in quanto tali sono chiaramente strumentali alla creazione di un universo di piccoli malati in giro per il mondo;
 
  -    si debba scongiurare in ogni modo che gli interessi delle multinazionali farmaceutiche e degli
        istituti di ricerca privati prevalgano su quelli reali dei bambini e delle loro famiglie;
 
-         le risposte ad un bambino iperattivo, o che comunque manifesti un disagio psicologico, non
possono essere prevalentemente farmacologiche, ma devono essere soprattutto di tipo sociale, psicoterapeutico, e di collaborazione con la famiglia
 
 
SI IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
affinché vengano messe in atto tutte le iniziative possibili per evitare la psichiatrizzazione dei bambini e per informare i genitori della pericolosità del “RITALIN” per la salute mentale e fisica dei loro figli. In particolare:
 
1)      A distribuire presso le famiglie un opuscolo informativo che dichiari esplicitamente il principio attivo del farmaco (metilfenidato), l’appartenenza del “RITALIN” alla tabella n°7 della farmacopea fino al marzo 2003 (ovvero nella stessa tabella della cocaina, degli oppiacei, dell’eroina e dell’LSD), i suoi principali effetti collaterali (fra i quali la possibilità di suicidio nella fase di astinenza), il parere allarmante espresso dalla Food and drug administration, l’ente americano che si occupa dei farmaci, circa i comportamenti autolesionisti dei bambini in cura;
 
       2)   A promuovere campagne di sensibilizzazione presso gli stessi studenti delle scuole medie e
              degli Istituti Superiori, sia con materiali cartacei sia con conferenze tenute da medici,
              studiosi delle dottrine sociologiche e delle scienze umane, promovendo al contempo la
              curiosità intellettuale circa i procedimenti e la creazione del vero (sia nell’ottica del
              potere sia in quella del consumo);
 
2)      A richiedere al Governo Italiano il reinserimento del “RITALIN” e di eventuali altri     farmaci a base di metilfenidato nella tabella n°7 della farmacopea, l’annullamento del neonato Registro Italiano dell’Adhd (disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività), e la promozione di servizi per l’infanzia appositamente predisposti per il disagio psicologico.

*consigliere comunale del gruppo Partito Della Rifondazione Comunista,

26/12/2004





        
  



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