"Ti ho sposato per allegria" al Teatro dellAquila
Fermo | Il 5 e 6 gennaio la commedia di Natalia Ginzburg con Maria Amelia Monti e Antonio Catania
Per festeggiare lEpifania il Teatro dellAquila di Fermo propone il 5 e 6 gennaio nellambito della stagione promossa dal Comune e dallAmat la commedia Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg diretta da Valerio Binasco con Maria Amelia Monti e Antonio Catania.
Scrive Binasco nelle note allo spettacolo: Mi dicono che la Ginzburg prima di cominciare a scrivere per il teatro, odiasse anche il solo pensiero di se stessa alle prese con una commedia. In una intervista (mi pare di Franco Quadri, su Sipario) a vari scrittori celebri che tuttavia non scrivevano drammi, sul perché di quellidiosincrasia, la Ginzburg rispose qualcosa come (riferisco per come ricordo) «non posso immaginare di scrivere di qualcuno che arriva e dice cose tipo: dovè il mio cappello? o cose simili».
Poi, tempo dopo, esce la sua prima commedia. La prima battuta è proprio quella lì: dovè il mio cappello?. Ti ho sposato per allegria comincia così. Comincia, sembra di capire, da un sorriso sfrontato e ironico dinnanzi allimpossibile.
Cè unimpossibile famigliola, con tanto di suocera, cognatina, e governante, tutti insieme a fare il teatrino delle proprie parti, dentro a un gioco di parodia che (segretamente) gioca con limpossibile vocazione drammaturgia dellautrice. Questo star sul filo (di seta, elegante e fragile) doveva essere il brivido preferito della Ginzburg che sfida tutte le regole della buona scrittura drammatica inventandosi un teatro delle assurdità che tuttavia non rassomiglia né tecnicamente, né ideologicamente al greve teatro dellassurdo, di marca comunque e sempre maschile ed esistenzialista.
Approda a una forma apparentemente impropria (i monologhi fiume, divertentissimi, e allapparenza teatralmente impossibili) provocatoriamente, o meglio, sfrontatamente fragile e tuttavia, là dove pare disfarsi in frivolezza, farsi irresistibile. La scrittura teatrale della Ginzburg mi sembra una ragazzina in pericolo (pericolo di follia, di disadattamento, ma più di tutto pericolo di noia definitiva) e di quella ragazzina mantiene chissà come anche linarrestabile allegria, la vivacità travolgente anche nella sconfitta, senza neppur lombra, mai, di pietismo.
Al centro di Ti ho sposato per allegria cè appunto una ragazzina in pericolo che si è fatta donna e ha deciso, come conviensi ad una donna, che era tempo di sposarsi. Luomo che la sposerà avrà fatto un pensiero simile, forse, ma da unaltra prospettiva: la prospettiva adulta. Gli uomini nel teatro della Ginzburg mi pare siano tutti molto adulti.
Ciò non impedisce loro di essere insensati, anzi, ma lo sono dalla prospettiva comicamente più greve di chi ragiona o ci prova sul senso della propria vita ricercando somiglianze: coi propri simili adulti normali. Le ragazze della Ginzburg, invece, soffrono e splendono duna vocazione per loriginalità, propria e altrui. La ragazza e luomo si vedono e poco dopo si sposano.
Un matrimonio fatto per allegria. Ma poi il matrimonio si fa famiglia e con essa arrivano le regole, una delle quali è che bisogna essere uguali a tutte le altre famiglie. Nasce il gioco (divertentissimo e insieme triste) della casa. E con esso, per uguale allegria, la Ginzburg fa nascere il gioco del suo teatro.
A completare il cast dello spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Firenze - gli attori Ariella Reggio, Giulia Weber e Eva Cambiale. Le scene sono di Antonio Panzuto, i costumi di Sandra Cardini, le musiche a cura di Andrea Nicolini, le luci di Laura Benzi.
Ricordiamo i prezzi dei biglietti: settore A euro 25,00, settore B euro 20,00 ridotto euro 10,00, settore C euro 10,00. Per informazioni: biglietteria del Teatro tel. 0734.284295 223412, Amat 071 2072439. È possibile acquistare i biglietti anche accedento al sito www.amat.marche.it.
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29/12/2004
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