Le “norme di salvaguardia” che scatterebbero nel momento in cui venisse adottato il nuovo PRG da parte del consiglio comunale di San Benedetto, determinerebbero un “blocco” delle licenze edilizie? Approvarle sin da ora vorrebbe dire “blocco” dell’edilizia cittadina per 180 giorni? Non è certo che la delibera verrà discussa a breve, indipendentemente dal PRG, in consiglio comunale. Ma essendo comunque già predisposta, si può verificare come essa non contempli alcun “blocco”.

Il seguente passaggio, tra i pochi non presenti anche nella vecchia versione, mostra che le richieste di licenze potranno essere accolte anche qualora scattassero le norme di salvaguardia: “Gli interventi diretti si attuano, tramite Permesso di Costruire (PC) e Denuncia di Inizio Attività (DIA), in applicazione delle presenti norme, per l’esecuzione degli strumenti di attuazione preventivi, ovvero laddove tali strumenti non siano richiesti, per la realizzazione diretta delle previsioni della Variante Generale al PRG. Le trasformazioni urbanistiche in attuazione della presente Variante Generale al PRG si attuano tramite strumenti d’intervento urbanistico preventivo di iniziativa pubblica (PPE, PEEP, PIP, PR). Restano salvi i piani di lottizzazione, privati e d’ufficio, già convenzionati”.

Il vero blocco per le aree in cui non sarà più possibile costruire, ovvero il nuovo PRG, varrebbe invece soltanto a partire dall’approvazione definitiva, ovvero al termine di un complesso iter, che prevede anche il passaggio del documento in Provincia.

Perché allora il sindaco Martinelli vorrebbe adottare sin da subito le norme di salvaguardia, su richiesta del progettista, prof. Bellagamba? La delibera stabilisce un blocco soltanto per la “sottozona S4 – Area di Progetto n. 2 – Lotti d’Intervento Coordinato T3, T4”. Sembra quindi che le norme servano a tutelare il Comune dai ricorsi che potrebbero zampillare ovunque in città, simile a quello già accolto dal TAR delle Marche, che scade a febbraio, presentato dalla signora Adriana Ludovici, per un’area posta tra via Toscana e la Statale 16, nei pressi della clinica “Villa Anna”. I 180 giorni servirebbero quindi a “tamponare” tale possibile pioggia di ricorsi, per vincoli scaduti: terreni per i quali i proprietari chiedono di conoscere la destinazione.

 

In altri termini: approvare un nuovo PRG è davvero urgente.