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Strasburgo - Seduta storica del Parlamento Europeo

| STRASBURGO - I deputati sono chiamati ad esprimersi sulla relazione che approva il Trattato che istituisce una Costituzione Europea

di Maria Teresa Antonelli

Da un paio di giorni, sulla facciata del Parlamento a Strasburgo,  si intravede esposto un lembo di striscione che marcherà, dalla prossima settimana, l'adozione della posizione ufficiale del Parlamento europeo sulla Costituzione, dando l'avvio alla campagna di comunicazione destinata ai cittadini europei, parte dei quali saranno chiamati a pronunciarsi attraverso i referendum organizzati nei loro Paesi.

Mano a mano che la Costituzione verrà ratificata nei diversi Stati membri, lo striscione, composto da diversi elementi e che occuperà complessivamente una superficie di 1200 metri quadrati, sarà completato con dei «Sì» formulati nella lingua (o lingue) di questi Paesi.
 
Mercoledì 12 gennaio, dopo l'ampio dibattito in Aula della vigilia, la Plenaria è chiamata ad adottare la relazione di Richard CORBETT (PSE, UK) e di Íñigo MÉNDEZ DE VIGO (PPE/DE, ES) che approva il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa.

Chiarezza, efficacia, responsabilità democratica e diritti dei cittadini:  per i deputati sono questi i principali progressi che implica la Costituzione e che rappresentano i quattro pilastri su cui si basa la relazione in discussione che rappresenta un momento storico per il Parlamento europeo.
Da un quarto di secolo, i deputati direttamente eletti, reclamano un consolidamento delle basi costituzionali dell'Unione, procedure decisionali più semplici e democratiche e una definizione più chiara dei diritti dei cittadini. I trattati che si sono susseguiti nel tempo, dall'Atto Unico a Nizza, hanno migliorato diversi aspetti dell'integrazione dei nostri Stati ma la loro sovrapposizione aveva portato ad un insieme giuridico complesso e poco accessibile.

Il progetto di Costituzione è stato preparato da una Convenzione, che si è riunita per sedici mesi al Parlamento europeo, a Bruxelles, e in seno alla quale i deputati europei e nazionali hanno avuto un ruolo molto attivo. In seguito, il testo proposto dalla Convenzione è stato negoziato in sede di Conferenza intergovernativa alla quale il Parlamento europeo è stato associato. Firmato dai venticinque governi il 29 ottobre 2004 a Roma, questo nuovo testo fondatore è in corso di ratifica nei venticinque Stati membri. Al termine di tale processo, esso dovrebbe permettere all'Unione ampliata di essere più comprensibile e di agire con maggiore efficacia nell'interesse di tutti, nel rispetto delle diversità e delle prerogative nazionali.

Ad oggi l'organizzazione di un referendum è prevista in 9 Stati membri, ma le date precise sono state fissate unicamente per due di essi: Spagna (20 febbraio 2005) e Lussemburgo (10 luglio 2005).
Due Stati membri che hanno optato per la via parlamentare hanno già proceduto alla ratifica:
Lituania: votata al Parlamento l'11 novembre 2004; 84 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astensioni.
Ungheria: votata al Parlamento il 20 dicembre 2004; 322 voti favorevoli, 12 contrari e 8 astensioni.
Altri 11 Stati membri si pronunceranno per via parlamentare, nella maggior parte dei casi nel corso del 2005: Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Slovacchia, Slovenia, Svezia.
In Germania e in Belgio, il referendum non è previsto dalla Costituzione nazionale, di conseguenza è al momento improbabile che si ricorra a tale strumento di ratifica,  mentre non stata ancora presa una decisone nella Repubblica Ceca.
Cosa può succedere se una o più ratifiche pongono problemi, come è già successo in Danimarca e in Irlanda per altri trattati? La Costituzione non prevede disposizioni precise in questo caso, ma una dichiarazione ad essa allegata stipula che «...se al termine di un periodo di due anni a decorrere dalla firma del trattato (...), i quattro quinti degli Stati membri hanno ratificato detto trattato e uno o più Stati membri hanno incontrato difficoltà nelle procedure di ratifica, la questione è deferita al Consiglio europeo». Visto che la firma ha avuto luogo il 29 ottobre 2004, è  a partire dal 29 ottobre 2006 che il Consiglio europeo dovrebbe trattare tale questione.

La votazione in Plenaria sarà annunciata con dei suoni emessi da alcuni musicisti e dodici kakemono (banderuole) saranno dispiegati all'interno dell'edificio - di fronte all'emiciclo – svelando le parole chiave della Costituzione e dei «sì» in tutte le lingue.  Mentre la Costituzione sarà discussa e votata nell'emiciclo del Parlamento, all'esterno questa «apparirà» a poco a poco sulla facciata  attraverso le parole chiave in essa contenute e un lancio di palloni gonfiabili (un metro di circonferenza) annuncerà l’approvazione finale della posizione ufficiale del Parlamento europeo sulla Costituzione.

10/01/2005





        
  



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