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Eredità Ottaviani a Grottammare: “quale ruolo ha svolto la Regione ?”

Grottammare | Interpellanza al presidente Vito D’Ambrosio del consigliere di AN Guido Castelli

di Guido Castelli*

La vicenda della Fondazione “Costante Maria”  di Grottammare e la successiva querelle riguardante il rispetto delle volontà testamentarie dell’sig. Giuseppe Ottaviani coinvolge direttamente la Regione Marche. Come correttamente osservato dal consigliere comunale Evangelisti, infatti, è stato proprio l’attuale Presidente della Giunta Regionale D’Ambrosio con proprio decreto (il n.63 del 17.05.99) ad approvare la riforma dell’Opera Pia che ha determinato, di fatto, lo “stravolgimento” di molte delle precise direttive fornite dal benefattore in sede testamentaria.

Il provvedimento regionale, inoltre, presta il fianco a diversi interrogativi che ho girato allo stesso D’Ambrosio per mezzo di una specifica interpellanza.

Poteva la Regione, applicando alla Fondazione di Grottammare la normativa in materia di IPAB (istituzioni pubbliche di beneficenza e assistenza),  vanificare le volontà testamentarie del sig. Ottavini modificando addirittura le finalità dell’ente ?

Il consiglio di amministrazione della Fondazione era soggetto legittimato a chiedere la riforma dello statuto successivamente formalizzata con il decreto di D’Ambrosio ?

Per quale motivo, nella nuova versione dello statuto, è stata modificata la finalità della Fondazione espungendo dalla denominazione della stessa la frase “per la scuola delle fanciulle” che pure originariamente  identificava la causa prima del lascito del sig. Ottaviani ?
Sono, queste, solo alcune delle plurime “zone d’ombra” che affliggono un provvedimento che oggi potrebbe dar luogo ad una vero e proprio conflitto  tra istituzioni.

Un provvedimento che peraltro, sotto una diversa angolatura, riapre la problematica riguardante l’utilizzo dell’ingente patrimonio donato nei secoli scorsi da moltissimi benefattori per la realizzazioni di specifiche finalità assistenziali. Finalità che spesso sono state stravolte in maniera così eclatante da legittimare gli eredi (o i beneficiari in via sussidiaria) dei filantropi ad azioni di rivalsa. Il fatto che nel caso di specie, la vicenda coinvolga due enti pubblici attribuisce alla questione un carattere di particolare delicatezza e gravità. Per questo ho chiesto che la mia interpellanza venga trattata in forma urgente.

*consigliere regionale di AN

11/01/2005





        
  



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