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Costituzione: al voto il parlamento europeo

| ROMA - più diritti, più democrazia e più apertura: tre semplici concetti che hanno la funzione «pedagogica» di spiegare al cittadino europeo i vantaggi della Costituzione rispetto ai trattati esistenti.

di Maria Teresa Antonelli

Più diritti, più democrazia e più apertura: tre semplici concetti che hanno  la funzione «pedagogica» di spiegare al cittadino europeo i vantaggi della Costituzione rispetto ai trattati esistenti (chiarezza, efficacia, responsabilità democratica, diritti dei cittadini) e di respingere le tante  critiche sollevate nel corso dei dibattiti e giudicate «infondate» dai deputati.  Così ha esordito Margot Wallström membro della Commissione Europea, responsabile per le relazioni istituzionali nel presentare all’assemblea parlamentare a Strasburgo la relazione Corbett/Mendez che approva il Trattato che istituisce la Costituzione Europea.

La Plenaria è infatti riunita per adottare una Costituzione che, come ha sottolineato il relatore dei Popolari Inigo Mendez de Vigo “’ cuce insieme le due Europe”.

“Viene infatti riaffermata l'importanza della politica di coesione e l'obiettivo strategico  della piena occupazione – commenta  l’On. Giovanni Pittella del Gruppo socialista -  al contempo la dimensione sociale non è relegata ai cittadini dell'Unione: la costituzione sancisce la vocazione dell'Europa ad una forte politica di cooperazione e sviluppo con i paesi extra UE.”

Per Pittella  il rapporto Corbett/DeVigo mette in luce i progressi della Costituzione rispetto al compromesso raggiunto nel 2000 con il Trattato di Nizza. “L' Europa a 25  stenta a funzionare con le procedure di voto adottate dal precedente trattato e in vista anche di nuovi allargamenti si impone l'approvazione delle regole di voto previste dalla Costituzione. La Costituzione Europea é un documento fondamentale per l'affermazione dei valori di giustizia e solidarietà sociale all'interno dell'Europa: il Trattato costituzionale incorpora la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e inclusi il diritto a condizioni di lavoro eque e giuste, il diritto alla
negoziazione collettiva e allo sciopero, il diritto alla assistenza sociale e alla non discriminazione.
E´ importante sottolineare inoltre –conclude il parlamentare -  i progressi riportati rispetto alla dimensione sociale dell'integrazione europea, introdotti anche grazie alle pressioni del gruppo socialista europeo.

Sostegno e impegno per la ratifica sono venuti dalla presidenza lussemburghese di turno dell'Unione e dalla Commissione Europea, cosi' come il si' alla risoluzione e' venuto dai principali gruppi in Parlamento, Ppe, Pse, Liberdemocratici, Uen e Verdi. Si sono espressi contro, per motivi diversi, la sinistra europea e gli euroscettici del gruppo Indipendenza e Democrazia e dei Non iscritt.

Per Fausto Bertinotti  il trattato non prospetta la riforma dell'Europa ma costituzionalizza il suo stato attuale. “Il trattato non solo non e' sufficiente, ma va nella direzione sbagliata”. Un no  deciso alla Costituzione quella di Bertinotti, che verrà rilanciato dalla Sinistra Europea a Barcellona il prossimo 29 gennaio e che si accompagna alle voci che si levano sempre più forti dai movimenti sociali . Da tutte le parti si lamenta un deficit di democrazia per l'Europa che nasce ed una mancanza di legittimazione delle sue istituzioni. “E' difficile pensare – sostiene Attac italia - che una politica complice della demolizione della spesa sociale, permissiva verso la precarizzazione del lavoro, chiusa verso le frontiere, incerta nel ripudio della guerra, possa giovarsi di un assetto democratico pieno e di una partecipazione attiva. Si mantiene un orizzonte in cui l'economia sovrasta la politica e che la classe dirigente europea sembra incapace di infrangere.

Con la conseguenza di finire in contrasto o in posizione di indifferenza rispetto al " sentire europeo" delle nuove generazioni, di una parte crescente del mondo del lavoro, dei movimenti.”
:'Ed è su questi principi che s’infuocherà il dibattito  nei prossimi mesi quando toccherà al governo italiano ratificare il testo della Costituzione.

13/01/2005





        
  



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