Il genere umano è desideroso di sentirsi solo in un universo infinitamente grande, ed in uno spazio interminabile. Il suo è un bisogno, una necessità vitale, scemando la quale si sentirebbe egoisticamente in pericolo e fuori da quel centro di attenzione permanente.

Immaginando che possa esistere una forma di vita diversa dall’uomo, ma che a questa possa rapportarsi, eguagliarsi e confrontarsi, la già minima considerazione nella quale vien tenuto ciascun membro di questa nostra amata “Terra”, sarebbe seriamente minacciata e provocherebbe, così, esiziali conseguenze per il compromesso equilibrio che sottace alla esistenza dell’uomo stesso.

Ma niente paura, oh genere umano. Tu sei solo; non hai una vita con la quale confrontarti, se non la tua esistenza, che trascini in maniera grama; non hai la necessità di lottare, se non contro te stesso e prenderti, talvolta, a schiaffi, mai così duri tanto da farti rinsavire e stendere la mano al vicino che l’anela.

Sentiti sicuro che esisti solo tu, e svariati miliardi di tuoi simili, molti dei quali versano lacrime, inutili rivoli d’amarezza. In questo tuo modo scellerato di sentirti qualcosa, perdi di vista che oltre te stesso c’e’ qualcuno che non sei tu, ed esso ti chiama, ti rincorre, pur se le tue sorde orecchia fingono di avvertire solo beatitudini, ed i tuoi occhi, privi di vista, affossano l’amarezza per godere solo di fatui paradisi.

Ma non dar peso a ciò che ti circonda, poiché di te, ed a te, interessa solo quel misero spazio che occupi e quell’inutile tempo che trascorri, tra forme inconsistenti ed inconsutili briciole di evanescenza.

Bravo: continua così! Per te esiste uno straordinario futuro, ma solo dietro le spalle, mentre quello che ti sta davanti , e che nemmeno immagini, ti attende come la fiera “il prelibato pasto”.

Allora sì che ti sentirai come un agnello stretto dalle brame di fieri lupi e non avrai altra possibilità che quella d’esser divorato.