Ad una settimana dalla conclusione dell’edizione 2005 di Consumexpo, manifestazione espositiva di Mosca riservata ai prodotti di consumo e moda, il presidente dei calzaturieri di Assindustria Ascoli Piceno Aldo Brué interviene nel dibattito.

Un dibattito molto articolato visto che la manifestazione ha confermato agli oltre 150 espositori provenienti dalle Marche – di cui la maggioranza assoluta dell’area fermana – come sia necessario avviare un costruttivo momento di riflessione sulle potenzialità e criticità nel mercato russo.

Riflessioni imposte da diversi fattori di cui Brué parla con la consueta capacità di analisi  “la Russia è un mercato fondamentale per la calzatura marchigiana, lo dicono i dati sulle vendite (l’export supera i 170 milioni di euro), la forte attenzione della clientela russa agli appuntamenti europei come ad esempio il Micam, in poche parole l’andamento dell’ultima fiera”.

“La mia impressione – su cui intendo aprire un ampio confronto – è che questo mercato si sta sempre più globalizzando e non è più da affrontare allo sbaraglio, bisogna sottoporlo ad una attenta e moderna strategia, tenendo conto dei fattori di rallentamento che si sono avvertiti negli ultimi mesi a causa di una concorrenza nel segmento di mercato medio - basso , soprattutto da parte dei Paesi emergenti come la Cina”.

Bruè prosegue “sarà pur vero che qualche azienda ha avuto risultati soddisfacenti ( anche se qualche rondine non fa primavera!) ma in generale i segnali non sono stati positivi , la mancanza di liquidità per gli acconti, il rinvio degli ordini a nuove occasioni e l’invenduto nei negozi sono fattori che rendono urgente per le aziende calzaturiere avviare una seria riflessione sulla dimensione, privilegiando forme d’aggregazione tra piccole imprese per dare vita ad una struttura imprenditoriale di maggiore peso, che può ottenere economie di scala ed operare in maniera più moderna e concreta”.

Una precisazione necessaria di Bruè “Condivido in pieno le affermazioni del collega e nostro associato Bruno Scheggia che come presidente della Commissione Russia di Anci ha il vero polso della realtà russa”.

Da ricordare che Scheggia ha identificato le carte da giocare per avere futuro in Russia , agire sul contenimento dei prezzi mantenendo inalterata la qualità , concentrarsi per la riduzione delle spese di trasporto e di intermediazione, attivando anche azioni d’immagine come la settimana della calzatura italiana prevista a Mosca per il mese di giugno.

Mario Gaudenzi, imprenditore di Monte Urano, titolare del calzaturificio MAROS, componente del comitato Russia di Anci sostiene “Nelle ultime due stagioni il forte flusso di importazioni provenienti da Cina e Turchia, ha ridimensionato gli acquisti delle calzature italiane. Inoltre l’anomala stagione climatica ha contribuito ad un leggero calo di vendite. Stessa situazione per l’Ucraina in più con problemi politici e doganali”.