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Vendita delle scuole per la nuova Curzi: l’Autorità scrive anche alla Procura

San Benedetto del Tronto | Massimo riserbo sulla vicenda. Un nuovo bando impossibile per gli stessi motivi attualmente contestati?

di Giovanni Desideri

L’“Autorità di vigilanza per i lavori pubblici” scrive di nuovo nel piceno: non più per segnalare irregolarità da correggere nel bando per la vendita di cinque immobili comunali in cambio della costruzione della nuova scuola media “Curzi” a San Benedetto, ma per dichiarare, tramite apposita delibera del proprio consiglio, che quel bando non è neppure riformulabile, se gli immobili da vendere resteranno esattamente gli stessi.
 
La lettera è datata 22 dicembre ed è stata recapitata dopo Natale: non solo ai presidenti dei due comitati di quartiere che avevano lungamente protestato contro l’alienazione di due dei cinque beni (le scuole “Castello” al Paese Alto e la “Borgo Trevisani” al Ponterotto), ma anche alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, da dove potrebbero partire nei prossimi giorni delle indagini sulla vicenda. Non appena trascorse le vacanze natalizie: al mare o in montagna.
 
La situazione appare tanto più delicata in quanto sembra che l’iter per l’alienazione dei beni comunali non fosse stato neppure completato con la terza approvazione da parte del consiglio comunale di San Benedetto: dopo la prima la legge dà facoltà ai portatori di interessi di presentare delle “osservazioni”; nel secondo esame si dà un parere su queste osservazioni e si invia poi la pratica alla Provincia, di dove essa dovrebbe tornare appunto in consiglio.
 
Ora, sembra che la Provincia non abbia riscontrato le irregolarità segnalate dall’Autorità. E ad ogni modo la terza approvazione non c’è stata.
 
Quali irregolarità? Queste: gli immobili comunali possono essere alienati solo se corredati di una dichiarazione di “non più pubblica utilità”. Nel caso delle scuole Borgo Trevisani e Castelli questa condizione c’è oggi ma non c’era all’epoca della procedura contestata. E continua a non esserci oggi per la scuola Curzi, che ospita regolarmente l’attività didattica, siccome per gli ex locali della Capitaneria di Porto in via Paolini, che ospitano alcune classi dell’Istituto Alberghiero (il quinto immobile posto in vendita era l’ex mattatoio di via Cairoli).
 
I cinque immobili erano stati valutati 3 milioni e 82 mila euro a fronte di 2 milioni e 405 mila euro ritenuti sufficienti dalla Li.Ta. di Fano per costruire la nuova scuola Curzi in zona San Pio X. La differenza di 810 mila euro (ottenuta dopo scorporo di alcune altre voci) sarebbe stata versata in contanti al Comune.
 
La Li.Ta. era stata l’unica ditta ad aver presentato un'offerta; ora ha presentato anche un ricorso al Tar di Ancona: l’udienza è fissata il 12 gennaio e in base al pronunciamento dell’“Agenzia per i lavori pubblici”, sarebbe logico attendersi il rigetto del ricorso da parte del Tar.
 
Il sindaco Martinelli e l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Poli minimizzano, dicendo di aspettare soltanto il pronunciamento del Tar. Salvo “dichiarazioni di non più pubblica utilità”.

03/01/2005





        
  



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