Ringraziamo Emanuele Mattioli per questa replica e con questa potremmo anche chiudere questa diatriba su "Berlusconi e il cavalletto", anche per non tediare oltremodo i lettori in un momento in cui fatti tremendi e funesti che stanno avvenendo richiedono impegni verso questi problemi

Gentile direttore,
premetto che non trovo giusto creare un botta e risposta infinito sul suo giornale on-line, non e' la sede idonea, ci saranno altre lettere e poi ognuno di noi ha la sua idea politica.

Idea sempre in evoluzione grazie alla propria coscienza formatasi con libri di storia e non, con i confronti/scontri con chi ci è vicino e quindi non voglio una contrapposizione che tra l'altro avrebbe bisogno di molte pagine o di lunghe ore di discussioni; ma almeno vorrei chiarire "due" cose agli ultimi due articoli.

Ho 33 anni, sono un disoccupato, sono convinto che i progressi scientifici e tecnologici sono e devono essere patrimonio della collettività, non sono un comunista (nulla di male) e tra l'altro avevo anche affermato che non voto, ma soprattutto non sono mai stato un tipo che sta a guardare alla finestra e chi mi conosce puo' dirlo.

Queste sono puntualizzazioni a cui tengo perchè molto personali, riguardano solo la mia persona e con questo penso di aver dato nuovi contributi al signor Cosmo che si era divertito a dipingermi nella maniera più sbagliata e tra l'altro non ha molto intuito per capire le persone, cosi' mi spiego anche "l'effetto grande statista".

L'altra lettera, del sig. Mario, mi e' sembrata una lettera indirizzata in particolar modo a me, ovviamente direi visto che il mio nome e' stato fatto almeno quattro volte. Tengo subito a precisare che la mia precedente lettera aveva piu' di uno spunto ironico e mi spiace che non si sia avvertito (tranne mi sembra il sig. Cosmo ed alcuni miei amici.) In piu' vorrei ribadire che se non si era capito, anche io sono contro la guerra, ma non posso assolutamente dire contro tutte le guerre; anche se qualcuno facilmente dimentica, c'è una "guerra" che fa eccezione, "la guerra di liberazione", "la guerra partigiana".

Se non sbaglio, addirittura Ciampi (tanto per citare una fonte istituzionale) ha recentemente affermato che questo tipo di "guerra di resistenza" e' un diritto-dovere di ogni popolo, di ogni cittadino. Anche io sono convinto che i popoli hanno il diritto-dovere di difendersi sia da atti di forza di un paese straniero che da una eventuale oppressione del proprio governo.

Ancora oggi nel mondo ci sono casi di guerre di questo tipo ed una di queste ci riguarda in pieno, purtroppo come forze d'aggressione ad un paese sovrano (e senza mandato ONU). Ora tralasciando le leggi internazionali che tra l'altro sembrano non essere vincolanti, noi-Italia siamo entrati in guerra (termine forte, sembra assurdo ma è così..) stralciando un articolo caposaldo della nostra Costituzione.

Chi pone rimedio a questo? Quanto peso si è dato a questo? Cosa potremmo fare noi se il nostro governo fa a pezzi e quindi rende nulla la Costituzione anche con altre manovre che portano ad un poco democratico accentramento del potere? Anche questo è badare a ciò che fanno i governanti! Ma tutto oggi e' così "normale" che la mia coscienza politica a volte "soffre di solitudine" (ma so che non sono solo) oltre ad una sensazione d'impotenza che avverto come cittadino.

Chiudo dicendo che per me il fascismo non è soltanto un periodo storico prettamente italiano ma anche un modo d'essere e di fare e non deve essere riesumato, perchè non e' mai morto, certo dovrebbe essere ridefinito in un contesto moderno, e noi, come ammonivano i padri fondatori della nostra Costituzione nata dalla Resistenza, abbiamo l'obbligo di essere sempre vigili.. Ancora grazie al direttore sperando di poter intervenire anche in altri argomenti.

* Un nostro lettore