Un vero e proprio atto d’accusa verso i vertici del partito. Al congresso comunale dei DS, che si svolgerà domenica 13 febbraio all’hotel Progresso di San Benedetto per tutta la giornata, ci saranno almeno due candidati alla segreteria dell’unione comunale. Da una parte Giorgio Mancini, che ha presentato la sua mozione intitolata “Uniti per il rinnovamento”, firmata fin qui da 25 iscritti, per lo più della Sinistra Giovanile, compreso il segretario Stefano Giammarini (un ventesimo dei circa 500 iscritti ai DS a San Benedetto, la soglia minima, da regolamento, perché si possa esprimere una candidatura).

Dall’altra il “colonnelliano” Felice Gregori, sul quale sono d’accordo i sostenitori di Giovanni Gaspari, segretario provinciale da un paio di mesi, e quelli di Pietro Colonnella, già suo sfidante, ex presidente della Provincia di Ascoli.

Mancini ha illustrato stamattina la sua mozione, affiancato da Luca Spadoni (segretario comunale dei DS dal ’99 al 2001) e Attilio Biocca (segretario della sezione di Porto d’Ascoli nello stesso periodo). “I vecchi e i giovani”, si potrebbe dire prendendo a prestito da Pirandello. Tutti e tre hanno infatti lamentato lo scarso ricambio generazionale all’interno dei DS: non solo recentemente, ma negli ultimi 20 anni, periodo nel quale sarebbero state espresse sempre le stesse candidature degli stessi 4-5 nomi, ai principali appuntamenti elettorali.

“La candidatura di Gregori – ha detto Mancini – è stata avanzata durante l’assemblea dell’unione del 28 gennaio, frutto di un accordo tra i dirigenti locali del partito, senza alcuna discussione. Noi non ci sentiamo rappresentati né dall’una, né dall’altra parte. Nel dire questo ci riferiamo ai risultati conseguiti negli ultimi 3 anni. Alle ultime provinciali abbiamo ottenuto un risultato fittizio, dovuto a Colonnella, candidato nel collegio sicuro di Porto d’Ascoli, che ha ottenuto un risultato straordinario, ma solo grazie alla sua visibilità di presidente uscente della Provincia e ad un uso sapiente della macchina amministrativa provinciale. E anche il coordinamento comunale dell’Ulivo non ha ancora ristabilito i rapporti con Rifondazione e con Mauro Calvaresi.”

Dice Biocca: “chiediamo il rispetto del regolamento regionale del partito, che parla di due sole candidature consecutive alla stessa carica. E chiediamo anche la riduzione delle società partecipate, che servono spesso per ottenere equilibri di partito, più che per un reale beneficio al territorio”.

“Nel partito – dice Spadoni – è stato obiettato contro Mancini il fatto che abbia sostenuto all’ultimo congresso la mozione Salvi, risultata minoritaria. Ma è stata vissuta con difficoltà anche le due candidature di Gaspari e Colonnella, entrambi sostenitori della mozione Fassino. Candidature dovute a personalismi, non a diverse opzioni politiche.”