L'ennesima triste scoperta relativa al lavoro nero dei clandestini è stata fatta dai Carabinieri di Monteprandone in una fabbrica di capi d'abbigliamento di Centobuchi.

 

Nella giornata di ieri infatti i militari hanno provveduto alla perquisizione dell'opificio, trovando, tra i lavoratori, sei cittadini cinesi che prestavano in clandestinità la loro opera lavorativa.

 

Inoltre i Carabinieri hanno constatato le precarie condizioni in cui i dipendenti si trovavano a lavorare, è stata dunque una scelta obbligata quella di porre lo stabilimento sotto sequestro, insieme a tutto il materiale confezionato presente.

 

A farne le spese è stata la legale rappresentante della ditta, C.L., 31enne di Monteprandone, denunciata alla Procura della Repubblica per "aver tratto ingiusto profitto dalla condizione di illegalità dello straniero".

 

Per i sei operai è già scattato il provvedimento di espulsione.