L’acqua è un bene fondamentale per la vita, e ciò ne fa un diritto universale, che purtroppo in molte parti del mondo non è riconosciuto.

Tale assunto appartiene ad ogni individuo e ad ogni soggetto collettivo, che finalizza il proprio agire al bene comune; e quando i diritti da garantire sono molteplici, occorre valutare se ci sono condizioni per evitare che l’esercizio dell’uno pregiudichi il godimento dell’altro.

Nella vicenda legata dell’imbottigliamento dell’acqua dei Sibillini, mi sembra che si cerchi di far passare l’idea che il diritto al lavoro e lo sviluppo di un’area possa mettere a rischio un bene primario e pubblico dell’intera collettività.

Se così fosse, il sottoscritto e tutta la CISL, si sarebbero mobilitate per impedire l’insediamento produttivo in questione, già dal giorno in cui fu presentato il contratto di programma.
 
L’Amministrazione provinciale, che ha fatto della partecipazione il filo conduttore del proprio programma di governo, coerentemente ha realizzato, su questo argomento, un consiglio aperto; ma per avere una reale opportunità per concorrere alle decisioni, occorre che i cittadini abbiano le opportunità di accesso alla corretta informazione e la consapevolezza  delle conseguenze delle opzioni in gioco.

La preoccupazione che esprimo è che , non essendosi verificate le suddette condizioni, il dibattito si sta sviluppando sull’alternativa tra qualche decina di posti di lavoro e l’acqua pubblica per i cittadini, o ancor peggio su quali sono le posizioni di destra e quali quelle di sinistra, per poi schierarsi sulla base dell’appartenenza politica.

L’autonomia dell’organizzazione sindacale che rappresento, mi consente di esprimere le mie opinioni libero dai vincoli di partito e non condizionato da alcuna ideologia, e spero che ciò contribuisca a costruire la “verità pratica”, necessaria per operare le giuste scelte.

La realizzazione dello stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua dei Sibillini, prevede un investimento di 7 milioni di euro, risorse che, seppur non totalmente, andranno immediatamente a beneficio dell’economia del territorio.
Con la produzione di circa 80 milioni di bottiglie annue a regime, si realizzeranno circa 30 posti di lavoro diretti, ma per attività di questo tipo, si possono tranquillamente prevedere ulteriori 100 occupati nell’indotto, dall’autotrasporto, alla ristorazione, alla produzione di materiale di consumo, ecc.; il ché significa dare la possibilità a più di 100 famiglie di non abbandonare il territorio o addirittura di insediarvisici.

Quali saranno le conseguenze per gli utenti dell’acquedotto?

Se le pubbliche amministrazioni, proprietarie del Consorzio Idrico, eserciteranno il proprio ruolo, si potrebbe immaginare un aumento dell’acqua disponibile ed un contenimento delle tariffe.

Il bacino acquifero che fornisce l’acqua potabile ha una perdita, non utilizzabile pari a 30 litri al secondo, l’eventuale imbottigliamento assorbirebbe al massimo 5,4 litri al secondo da questa perdita e vista l’esigua quantità, non creerebbe danni per l’ecosistema.

Va inoltre evidenziato che la rete distributiva dell’acquedotto ha perdite per circa 600 litri al secondo e che il Consorzio è titolare della concessione per l’imbottigliamento ma può non realizzare  in proprio l’investimento produttivo e mettere a bando il progetto.

Questo sistema consentirebbe l’assegnazione a imprese che presumibilmente sono già in possesso di quote di mercato e di una rete commerciale e le risorse economiche che rientrerebbero al consorzio potrebbero essere destinate ad investimenti sulla rete per recuperare le perdite e ad un intervento sulle tariffe.

Alla luce delle suddette considerazioni e da indiscrezioni trapelate che darebbero per imminente l’approvazione del Contratto di Programma, da parte del CIPE, auspico che la Provincia, in  coerenza con le decisioni dell’Amministrazione precedente, tra l’altro dello stesso colore politico, dia le necessarie autorizzazioni affinché si possa avviare il prima possibile l’insediamento produttivo in questione.

*segretario generale CISL Ascoli Piceno