"Vi ringrazio tutti. Benedico le parrocchie, i sacerdoti, i parroci, il seminario, l'istituto teologico. L'importante è servire la Chiesa e ognuno deve fare la sua parte. Io per quanto mi è stato possibile ho fatto la mia.

Non ho ricevuto offese da nessuno, se anche fosse accaduto avrei subito perdonato. Se ho offeso qualcuno...

Vi benedico e salutatemi tutti".

E' questo il contenuto di una delle lettere che il vescovo della diocesi di Fermo, Monsignor Gennaro Franceschetti, ha dettato nelle difficili ore della sua malattia.

Una malattia che non lo ha fatto perdere d'animo e che lo vede affrontare con fede e con coraggio questa estrema prova.

"L'amore di Gesù du Nazareth - scrive ancora il vescovo - è un amore senza limiti e che non fa calcoli. Questo è l'amore che ha salvato il mondo. La comunità evangelizzatrice deve testimoniare per eccellenza la grande legge della vita umana: esisto perchè sono stato amato. La comunità evangelizzatrice deve restare nel mondo di oggi, così come contrassegnato dall'utilitarismo e dalla concorrenza, un centro di gratuità".

Sereno, cosciente e lucido: Monsignor Franceschetti è pronto per l'incontro con il Signore. Ed ha voluto salutare e ringraziare tutti coloro che, da vicino o da lontano, hanno condiviso il suo cammino di fede.