Le cinque regole del "Textile day" per rilanciare l'equilibrio nel mercato internazionale.
Fermo | Questa mattina il sindaco Saturnino Di Ruscio ha firmato la petizione presentata dagli industriali del Fermano con l'intento di sensibilizzare la Comunità Europea ad equilibrare le condizioni dei mercati fra l'Asia e l'Europa.
di Alessio Carassai
Ore 11,45 il Sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio accoglie la delegazione degli industriali del fermano per parteciapre alla manifestazione del "Textile day", una massiggia campagan di sensibilizzazione che ha toccato Roma con alcuni Ministri e 20 città italiane con l'intento di chiedere alla Comunità Europe di avviare alcune procedure specifiche con lo scopo di equilibrare le condizioni del libero mercato, che attualmente vede per situazioni contigenti molti favoriti i paesi asiatici con Cina e India in testa.
Allincontro hanno preso parte: Amedeo Antinori Presidente settore cappello della Federazione dei Tessili vari, Alessandro Andolfi imprenditore membro della Giunta Uif, Adrio Occhiodoro funzionario Uif. Vogliamo sensibilizzare la Comunità Europea ha commentato Amedeo Antinori tramite diverse manifestazioni di questo genere affinchè acceleri le pratiche per un livellamento del mercato internazionale. In Europa ci sono 2,5 milioni di dipendenti impegnati nel settore tessile di cui 570 mila addetti solo in Italia. Nel fermano esistono 3.000 aziende calzaturiere e 100 aziende dislocate nel distretto del cappello il più importante dEuropa. Con gennaio è decaduto il sistema delle quote, aprendo la libera circolazione delle merci. Questo però non è libero mercato, oggi il migliore non è il migliore solo perchè c'è una situazione particolare dietro a tutto ciò.
La petizione prevede cinque punti fondamentali: le importazioni extracomunitarie vangano efficacemente monitorate in tempo reale. Definizione di criteri chiari per la difesa di qualsiasi categoria merceologica. La Comunità Europea si deve impegnare per combattere le pratiche di commercio sleale, come la falsificazione o luso di materiali dannosi alla salute. Adottare in tutti i paesi i principi standard di tutela per il lavoro e i lavoratori e una maggiore trasparenza con letichettatura del marchio dorigine. Leliminazione a livello internazionale delle barriere non tariffarie.
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21/02/2005
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