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MRI si appella alle Istituzioni e al Territorio per poter restare ad Ascoli Piceno

Ascoli Piceno | MANULI RUBBER INDUSTRIES: lancia allarme sulle richieste da parte dei Sindacati di incrementare ulteriormente le indennità retributive a favore degli operai dello stabilimento di Ascoli Piceno.

Manuli Rubber Industries S.p.A., presente ad Ascoli Piceno con uno stabilimento produttivo di 100.000m2 che occupa più di 600 dipendenti, lancia l’allarme sulle richieste da parte dei Sindacati Confederali e COBAS di incrementare le indennità retributive per gli operai dello stabilimento.
 
MRI chiede alle Istituzioni e al Territorio supporto e collaborazione per continuare ad essere presenti ad Ascoli Piceno.
 
“Rispondere alla richiesta da parte dei Sindacati significa mettere  in difficoltà il Gruppo Manuli Rubber Industries che non sarebbe, nel medio termine, in grado di mantenere operativo lo stabilimento di Ascoli Piceno – afferma il Dott. Giuseppe Vuolo, Direttore Finanza e Personale del Gruppo MRI”.
 
Lo stabilimento di Ascoli Piceno è uno degli insediamenti più grandi in Europa per la produzione di Tubi Idraulici in gomma rinforzata.
 
“MRI ha sempre effettuato importanti investimenti su Ascoli - commenta l’Ing. Alfonso Anfora, Direttore Industriale dello stabilimento MRI di Ascoli Piceno -  per poter produrre prodotti evoluti e tecnologicamente innovativi che possano competere con successo sui mercati mondiali. Altrettanto importanti sono stati gli investimenti in Ambiente e Sicurezza che hanno portato lo stabilimento anche all’ottenimento delle certificazioni ISO 14001 ed OHSAS18001.”
 
“Negli ultimi tre anni – continua l’Ing. Anfora - MRI ha investito più di 20 milioni di euro nello stabilimento di Ascoli”.
 
Lo stabilimento ha un orario di lavoro di 36 ore settimanali con 6 turni di 6 ore a settimana (cosiddetto 6x6). Tale orario fu stabilito nel 1993 ed è una delle ragioni che permise di restare ad Ascoli offrendo un prodotto competitivo in rapporto ai concorrenti esteri che già allora si erano insediati in Paesi dove il costo della manodopera è molto più basso (Europa dell’Est, Asia, Messico, Brasile).
 
L’Azienda, nel rispetto del CCNL e del Protocollo del 23.07.93, ha sempre negoziato ed erogato il Premio di Risultato erogando di anno in anno sempre cifre maggiori a fronte dei buoni risultati.
L’attuale richiesta di rinegoziare le indennità del 6x6 e’ in aperta violazione del CCNL e del Protocollo del 23.7.93
 
Un operaio  Manuli Rubber Industries  di Ascoli ha il livello retributivo più alto di tutte le unità industriali che il Gruppo Manuli ha in Italia e nel Mondo.
 
“In questi ultimi due anni – afferma il Dott. Vuolo - la forza dell’Euro rispetto al dollaro ed il miglioramento qualitativo delle produzioni asiatiche ed est europee hanno comportato forti perdite di redditività e sempre crescenti difficoltà rispetto alla concorrenza internazionale”.
 
“La richiesta unitaria dei Sindacati Confederali e dei Sindacati COBAS in questo momento equivale a voler dire che il territorio di Ascoli non è interessato all’esistenza ed alla sopravvivenza a medio termine di uno stabilimento che dà lavoro a più di 600 dipendenti.”
 
“Alla risposta dell’Azienda di impossibilità a valutare una erogazione di aumenti sull’indennità 6x6 i Sindacati Confederali e Sindacati COBAS hanno risposto con scioperi quotidiani che vanno avanti ad oltranza da una settimana e che stanno rendendo impossibile la produzione dei tubi e la loro consegna ai clienti che a questo punto necessariamente dovranno rivolgersi ai nostri concorrenti”.
 
“MRI è stata l’unica azienda, della provincia di Ascoli Piceno, -  aggiunge l’Ing. Anfora - ad avere assunto nel corso dell’ultimo anno  85 persone con contratto a tempo indeterminato e più di 90  con contratti di lavoro temporaneo.”
 
“Chiediamo – continua il Dott. Vuolo – alle Istituzioni e al Territorio di Ascoli Piceno nel suo complesso se sono interessati ad avere un sito produttivo di questo tipo, con più di 600 dipendenti, o preferiscono perseguire la strada della inesorabile de-industrializzazione.”
 
“Ora chiediamo – conclude il Dott. Vuolo al Territorio di intervenire e farci sapere se dobbiamo pensare al sito di Ascoli come strategico per il futuro della Manuli Rubber Industries o meno.”

23/02/2005





        
  



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