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“I sindacati rifiutano un’offerta vantaggiosa, Conad Adriatico produce sviluppo”

Monsampolo del Tronto | L’azienda risponde ai lavoratori in sciopero: “40 potranno lavorare con CLO, per gli altri CIG, incentivi e la possibilità di un impiego con la Silo”

di Giovanni Desideri

“Nel corso degli anni nel nostro territorio sono stati aperti e favoriti supermercati Coop, Cityper, Gabrielli. Conad Adriatico ha chiesto spazi che non sono stati concessi ed è stata costretta ad espandersi verso sud, specie in Puglia, dove peraltro portiamo legalità e contratti di lavoro regolari. In futuro saranno strategici gli stabilimenti di San Salvo e Monsampolo. In quest’ultimo resteranno gli oltre 200 impiegati e, da subito, per la cooperativa “Clo”, 40 addetti al magazzino, che diventeranno 60-70 entro un paio d’anni. Agli altri 85 offriamo un incentivo di 4-5 mila euro, la cassa integrazione e, se sarà possibile, l’opportunità di lavorare per la “Silo Spa”: la maggiore impresa italiana di terziarizzazione, cui la “Clo” fa capo. Per esempio, a breve la Silo installerà il centro per la raccolta e la gestione di tutte le casse per la frutta del centrosud, presso il Centro Agroalimentare. I sindacati sbagliano a rifiutare questo e a chiedere essi stessi la mobilità, come hanno fatto in Provincia l’8 novembre scorso.”
 
La risposta ai lavoratori di Conad Adriatico in sciopero viene dal responsabile del personale Lino Fioravanti, che ricapitola i termini della questione. In particolare la condizione giuridica del “socio-lavoratore” di cooperativa, che i sindacati e i lavoratori rifiutano.
 
“La legge 142 del 2001 riforma lo statuto del lavoratore-socio di cooperativa – dice Fioravanti – e prevede due figure: quella del “socio-imprenditore” e quella del “socio-lavoratore”. Per quest'ultimo viene previsto lo stesso tipo di trattamento sindacale di un lavoratore dipendente, ma a scaglioni: dal 1/1/06 lo stesso trattamento previdenziale e assistenziale; dal 1/1/08 la parificazione di tutti gli altri istituti contrattuali: 13ª, 14ª e Tfr. Ora, la “Clo” ha già anticipato queste scadenze da molti anni e quindi i suoi “soci-lavoratori” sono già parificati ai normali dipendenti.”
 
Il capitale della “S.i.lo. Spa” di Milano è detenuto per il 50% dalla Clo (“Cooperativa lavoratori ortofrutticoli”, nata nel 1927), per il restante 50% dalla “Caa” (“Cooperativa Autotrasporti Alimentari”). L’altra cooperativa di cui si parla in riferimento al Conad Adriatico, ovvero la Tigrai di Pescara, è sorta invece da pochi anni ed è stata contattata dalla Silo, per quella zona.
 
“La Tigrai – spiega ancora Fioravanti – eroga nel 2005 il 60% di 13ª, 14ª e Tfr. Nel 2008 parificherà le condizioni, come previsto dalla legge. È anche per questo che Conad Adriatico offre un incentivo per la mobilità, ovvero per compensare il 40% mancante fino al 2008.”
 
Quindi un punto cruciale: “l’unica differenza tra un “socio-lavoratore” e un lavoratore dipendente è la mancata applicazione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, quello riguardante il licenziamento, poiché il consiglio d’amministrazione può espellere un socio. Anche il presidente della Provincia Massimo Rossi ha fatto soltanto demagogia su questa questione, dal momento che l’unica tutela che viene meno è questa dell’art. 18”.
 
Un “socio-lavoratore” può essere trasferito da uno stabilimento ad uno distante? “Un buon imprenditore – risponde Fioravanti – non paga trasferte e costi aggiuntivi se non per un vantaggio reciproco. In Conad fanno una vita da “nomadi” soltanto coloro che hanno ruoli di coordinamento e responsabilità. Oggi possiamo dire che Conad è in grande salute, è un gruppo con 3 mila aziende affiliate, che dà lavoro a 30 mila persone. Conad Adriatico in particolare dispone di liquidità e fa investimenti, specie al sud. Nel 2005 contiamo di sviluppare un fatturato solo in Puglia di 40 milioni di euro.”
 
Sviluppi della vicenda dell’arresto dei vertici nazionali di Conad? “Solo un danno di immagine – ribadisce Fioravanti – E d’altra parte le perdite della “Cedi Puglia”, oggi dichiarata fallita, sono già state inserite nei bilanci 2002 e 2003.”
 
Resta la prospettiva della mobilità per almeno 85 lavoratori dei magazzini tra Monsampolo del Tronto, Porto d’Ascoli (Centro Agroalimentare) e piattaforma logistica Marconi: “nei 45 giorni di legge per la trattativa – conclude Fioravanti – e nei successivi 30 giorni in cui c’è la mediazione della Regione, proporremo mobilità e incentivi di 4-5 mila euro per ogni lavoratore. Se non ci sarà un accordo vorrà dire che andranno persi gli incentivi e resterà solo la cassa integrazione”.
 
La cassa integrazione prevede l’erogazione dell’80% dello stipendio (con un massimo di 814 euro mensili) per 2 anni per i lavoratori fino a 40 anni di età, per 3 anni dai 40 ai 50, per 4 anni oltre i 50.

23/02/2005





        
  



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