Un viaggio attraverso la storia della musica, con l'occhio gettato alle più disparate sfumature classicheggianti e jazzate. Nasce su questi presupposti il progetto Chant, modellato a partire dal 1993 dal batterista milanese Cristiano Calcagnile, per arrivare sei anni dopo ad un assetto in trio che lo vede oggi affiancato da Libero Mureddu (piano) e Antonio Borghini
(contrabbasso).

E' l'interplay il tratto caratterizzante del combo, una spiccata propensione
all'improvvisazione che non pone distanze ad un orientamento composizione vero e proprio: una miscela disarmante che, traendo ispirazione dalle singole esperienze, attraversa e scavalca generi e linguaggi predefiniti.

E' sufficiente addentrarsi nei rispettivi percorsi artistici per assaporare i contorni di questo laboratorio sonoro. Calcagnile, oltre ad essere elemento di spicco del Cal Trio di Domenico Caliri e collaboratore di musicisti d'eccellenza come Ares Tavolazzi, Elliott Sharp, Bruno Tommaso e il funambolico Stefano Bollani, ha mosso passi anche in ambito rock, partecipando alla realizzazione dell'album "Nido" di Cristina Donà, nel quale brilla anche la presenza del grande Robert Wyatt. Il pianista Libero Mureddu, anch'esso meneghino, ha suonato con Tiziana
Ghiglioni, Kenny Wheeler e George Russell, cimentandosi anche al fianco di
Alessio Bertallot e la stessa Donà.