Ho già avuto modo di far conoscere la mia opinione sull'insediamento della Commissione di Certificazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro. Se dunque torno sull'argomento, in maniera sintetica ed esemplificando al massimo, è per evidenziare alcuni aspetti che non risaltano oggi dalle affermazioni del dottor Vittorio Ricci. Per i lavoratori l'istituto della certificazione produce tre conseguenze significative:

- aumenta il potere di ricatto delle imprese e la soggezione del lavoratore nei confronti del datore;
- rende più difficile al lavoratore ricorrere alla Magistratura per ottenere il rispetto dei propri diritti;
- legalizza il lavoro in grigio.

L'effetto finale è insomma quello di "scoraggiare psicologicamente" il lavoratore ad alzare la voce. D'altro canto è vero che la certificazione è facoltativa, ma possiamo immaginare quale sia il grado di libertà per un lavoratore neo assunto o per l'addetto di una piccola azienda.

Inoltre è a dir poco aberrante che sia la stessa Amministrazione pubblica a mettere un timbro su possibili situazioni di ricatto e ingiustizia, degradandosi così ad un ruolo di ratifica di possibili abusi.

*Consigliere comunale PRC