Il vento (gelido) del Liberismo
| L'Italia economica strizza l'occhialino agli USA
di Veleno
Ma chi è PIL, anzi cos'è il PIL. E quanto una nazione riesce a produrre in termini di beni e servizi. Beni, cioè frigoriferi, automobili e via dicendo. Servizi, cioè istruzione, turismo, trasporti ecc.
Perché si parla tanto di PIL. Per il semplice fatto che se non aumenta il PIL siamo tutti un pò più poveri. Il risvolto più evidente e drammatico di un PIL che non cresce è il livello dell' occupazione:basso per un PIL basso.Non dimenticando che l' occupazione è il nervo scoperto della politica.Per avere consensi gli imperatori romani puntavano su :panem et circencis,come la politica attuale,pressappoco.
E come va il PIL attuale dell' Italia? Purtroppo maluccio, le ultime stime lo danno a circa 1,3%.
Ed ecco perché il PIL è il centro della discussione politica italiana.Le elezioni incombono (regionali e a seguire tra un anno politiche)e il PIL è la spada nella roccia.Chi riuscirà a tirala fuori dal granito in cui è incassata ( leggasi stagnazione economica) sarà il nuovo leggendario Re.
Sir Berlusconi si sta spolmonando, sudando le proverbiali sette camice, per tirare un pò su questo benedetto PIL, ricorrendo a tutti gli stratagemmi.
L' ultimo in ordine di tempo è il progetto competitività in discussione al Parlamento.Ma non dimentichiamo la finanziaria tagliatasse varata a dicembre,che ha introdotto,nella tassazione, una riduzione degli scaglioni di reddito. E' proprio su quest' ultimo progetto che il nostro premier punta per portare il PIL a livelli accettabili.Insomma una sorta di defibrillatore economico. L' idea è che, tassando meno i redditi personali medio alti (mediante la riduzione del numero degli scaglioni delle aliquote IRPEF), si aumenti il consumo.
Tanto per capirci, si incominci a spendere di più. E poi? Poi, accorciando il discorso e semplificando molto, le aziende incasseranno di più e faranno utili che reinvestiranno,faranno quindi lavorare e nascere altre aziende che occuperanno operai e dirigenti che a loro volta consumeranno e così il PIL cresce e... tutti vissero felici e contenti.
Un idea strana? Un punto di vista tutto personale? Quasi,quasi una visione? O, peggio, una invenzione elettorale. Macché,è un pensiero condiviso. Non ci credete? Udide,udite! La Slovacchia ha da poco introdotto la "Flat Tax" ,cioè un sola aliquota di imposta per tutti i redditi.In Russia poi è già una realtà la tassa unica del 13%.Ad Hong Kong è stata introdotta da anni. A Pechino ci stanno pensando e così anche nell' europea Geogia.Inutile dire che negli USA il taglio delle tasse, mediante la riduzione degli scaglioni di reddito, è ormai una filosofia.
Nell' Unione Europea invece cosa succede? Il vento della deregulation, cioè meno ingerenza dello stato nell' economia, comincia a spirare sotto forma di brezza tesa.Il premier belga Verhofstadt ( un' impresa scriverlo,figurarsi pronunciarlo) ha scritto una lettera a tutti colleghi degli stati europei nella quale si dice chiramente: "La prima debolezza dell' Europa riguarda il finanziamento del modello sociale (leggi troppe imposte) che da tempo mina le forze produttive" .
Questo significa che la ridistribuzione del reddito ai più deboli, attraverso le imposte, è la prima causa di un PIL così...moscio.
E chiaro ora il progetto del Berlusca? Lui ha fatto come i buoni marinai che cercano di avere il vento in poppa, per marciare spediti e guadagnare al più presto il porto. Il vento che spira è quello della deregulation.
Come andrà a finire da noi,in Italia? Tanto per cominciare pensiamo meno allo stato sociale e meno ancora al posto di lavoro "fisso" . I nostri ragazzi se vorranno lavorare dovranno abituarsi ad avere meno certezze,la parola magica ora è mobilità.La vecchiaia non sarà assicurata da una sicura e sostanziosa pensione. La dovremo integrare con i nostri risparmi. I finanziamenti governativi per gli ammortizzatori sociali, l' indennità di disoccupazione tanto per dirne uno, diverranno sempre più risicati. I medici, almeno quelli bravi, dovremo pagarceli di tasca nostra,magari facendo un'assicurazione come di fa in USA.
Probabilmente dovremo contribuire sostanziosamente al costo delle medicine.Ora l'elenco potete continuarlo da solo,tanto avete capito che si va verso il modello economico USA.
Ma sarà possibile? Sentite questa. Da un' indagine negli States è venuto fuori che il 71% degli americani pensano che essere poveri sia una colpa.Avrebbe detto il nostro Alberatone, uonanima:"Mamma mia che impressione"!
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04/03/2005
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