Le Marche con l’assessore al bilancio Agostini hanno fatto registrare il debito pubblico regionale più alto d’Italia. La pressione fiscale è aumentata del 61% dal 2001 al 2003 passando da 292 mila euro a 470 mila euro.

 

Ogni marchigiano nel 2000 si carica di 498 euro, oggi di 798 euro. Nel 1995 la regione marche aveva un debito accumulato dal ’70 pari a 500 miliardi di lire, oggi ha 3 mila miliardi di lire di debito, “dobbiamo dire grazie ad Agostini che è stato promotore della manovra fiscale e dei livelli di tassazione più alti d’Italia”.

 

Il consigliere riferisce che ciò ha colpito maggiormente il comprensorio di Ascoli Piceno perché è al confine con il vicino Abbruzzo, il quale ha delle tassazioni di gran lunga inferiori a quelle marchigiane. Per esempio il bollo auto è 7,8% più alto di quello dell’alto Abbruzzo, l’Irpef nelle Marche è al 4% nell’Abbruzzo 1,4%.

 

In definitiva gli imprenditori della vallata hanno della tassazioni maggiori a quelle degli imprenditori del vicinissimo Abbruzzo (Colonnella, Sant’Egidio e tanti altri paesi che si affacciano sulla Valle del Tronto).

 

“Queste cifre sono frutto anche di un illecito politico – dice Castelli – per il piano di ammortamento della Bramante Bond ha anticipato le casse senza rispettare i tempi. Violazioni di leggi inviate alla Corte dei Conti”.

 

Non sono state rispettate norme di contabilità che dovrebbero evitare gestioni dispendiose e il debito è provocato dall’80% dalla sanità, soprattutto anconetana su spinta dei docenti universitari politicizzati del Torrette e dell’Umberto I.

 

Secondo Castelli lo stesso ex assessore al bilancio dice che i nuovi Ds sono inaffidabili e puntano solo al potere. Il consigliere è per una presa di coscienza, di consapevolezza della situazione finanziaria dell’ente regionale la quale è provocata dal centralismo di Ancona e da Spacca, oggi con una veste nuova.

 

“Agostini parla ma ha siglato questa operazione per sostenere l’assioma politico che regge il sistema Marche – dice Castelli – quale industrializzazione per il nostro sviluppo sociale dato che abbiamo la concorrenza cinese e di Sant’Egidio”.

 

Il consigliere puntualizza che Ascoli è la grande dimenticata della regione e il libro nero che segue il libro bianco realizzato da Forza Italia, per onesta intellettuale è stato dato alla Corte dei Conti. Per  Castelli è necessario riequilibrare il territorio e gestire l’ente in modo rigoroso in modo che le tasse non incidano sullo sviluppo del territorio.

 

“C’è una cortina fumogena sui dati della regione – dice Castelli – sono stati cambiati 6 volte nell’arco di un mese. In commissione bilancio le cifre del consultivo cambiavano di continuo”. A pagina 9 del libro nero la variazione di bilancio, fatta fuori dai tempi massimi è sotto il titolo rettifica.