Amedeo Pignotti è tornato a parlare. Facile pensare che potrebbe essere stato l’esaltante 4 a 2 con cui il suo Grottammare ha battuto a domicilio la capolista Foligno a convincere il presidente ad interrompere il silenzio stampa. Ma non è così.

Altri motivi hanno spinto il massimo dirigente biancazzurro a ricominciare a dire la sua. “Sono deluso dalla tifoseria del Grottammare, – dice Pignotti – ogni domenica la squadra non viene seguita e sostenuta come merita. Il problema, comunque, non riguarda solo la nostra realtà, ma l’intero mondo dilettantistico in cui il numero di spettatori sta calando in maniera massiccia".

"Di chi è la colpa? Delle televisioni - continua Pignotti - che ci beffano doppiamente: ci portano via spettatori e danno i soldi solo alle squadre professionistiche. Anche nel calcio dilettantistico devono arrivare aiuti economici”.

Pignotti, in qualità di membro di una commissione studi nazionale con il compito di avanzare delle proposte per il risanamento del calcio dilettantistico, si fa portavoce del problema e lancia un appello: “Ai dirigenti delle squadre dilettantistiche dico che urge un confronto sugli aspetti politici del calcio per cercare di porre rimedio ad una situazione, già di per sé, grave. Mi auguro, inoltre, che i dirigenti federali portino avanti con fermezza il problema: se così non fosse significherebbe che non rappresentano nella giusta maniera il mondo dei dilettanti. Sono certo che anche il presidente (della serie D, n.d.r.) Punghellini, di cui nutro profonda stima, condivide questo mio pensiero”.