Gian Mario Spacca e Francesco Massi dibattito sul tema "Marche felici"
Fermo | Candidati a confronto sui temi del sociale presso la Comunità di Capodarco. Moderatore Don Vinicio Albanesi
di Stefania Ceteroni
Lincontro previsto presso la Comunità di Capodarco, moderato da Don Vinicio Albanesi, e strutturato attorno al tema Marche Felici ha visto i due candidati alla presidenza della giunta regionale Gian Mario Spacca (LUnione per le Marche) e Francesco Massi (Casa delle Libertà).
Il confronto si è strutturato attorno ad alcune domande formulate da Don Vinicio che anche alla luce dallinizio dellincontro unora dopo il previsto a causa dellarrivo in ritardo di Massi ( ci ho messo tre quarti dora ad uscire dAncona ha comunicato scusandosi), ha formulato domande concise chiedendo risposte altrettanto concise.
Il confronto si è strutturato attorno ad alcune domande formulate da Don Vinicio che anche alla luce dallinizio dellincontro unora dopo il previsto a causa dellarrivo in ritardo di Massi ( ci ho messo tre quarti dora ad uscire dAncona ha comunicato scusandosi), ha formulato domande concise chiedendo risposte altrettanto concise.
Nella società del benessere ci deve essere un posto anche per chi sta male ha osservato in premessa Don Vinicio e si deve evitare di correre due rischi: che le politiche sociali non contino poco e che chi sta bene viva sulle spalle di chi sta male.
Dopo tale premessa si è passati alle domande relative al sociale che, come ha ricordato Don Vinicio
è una battaglia di qualità.
Attenzione alle politiche sociali, come elemento qualificante della politica regionale:
Gian Mario Spacca: Presentando il nostro programma lo abbiamo immaginato come un cammino fatto di dieci passi, il primo dei quali risponde al nome delle politiche sociali. Puntare sulle politiche sociali per noi è una continuità visto che abbiamo fino ad ora messo in campo politiche che hanno riguardato ogni categoria sociale.
Francesco Massi Ritengo che sviluppo e qualità della vita siano strettamente collegate tra loro. Si allattenzione per il settore sociale ma bisogna parlare di valori e di mezzi. Credo che la regione fino ad ora non abbia creduto abbastanza nelle politiche sociali e credo con fermezza che per sostenere le politiche sociali bisogna sostenere la famiglia. Fino ad ora abbiamo fatto un ottimo soccorso sociale.
Gian Mario Spacca: Siamo davanti a belle osservazioni che, però, si scontrano con i comportamenti. Limpostazione del centro destra si fonda sul principio liberalista, sulla centralità dellindividuo. Noi crediamo, invece, che sia necessario dare una risposta diversa per mezzo dei soggetti solidali della società rispetto alle difficoltà che possono nascere. La famiglia è, per noi, un soggetto meritevole di tutela.
Francesco Massi: Lo schema al quale Spacca fa riferimento appartiene al altri paesi europei, non al nostro. In Italia non ci sono schemi e non sono affatto convinto sul fatto che si possa tracciare una differenza sostenendo che uno schieramento sostiene lindividuo ed uno lo lascia solo. Abbiamo ottimi operatori ed associazioni che sanno intervenire nel sociale e si può dare di più in tal senso.
Impalcatura delle risposte sociali: Regione-province-ambiti-comuni. Ruolo delle associazioni del privato sociale
Gian Mario Spacca: Ritengo che la rete sia una risposta fondamentale ed io ci aggiungerei anche lo stato. Negli anni, bisogna ricordarlo, abbiamo avuto trasferimenti di competenze statali alle regioni per il 70% ma con il 10% delle risorse economiche. E se si è riusciti a garantire i servizi e di questo credo che debba essere fatto merito agli operatori è perché abbiamo chiesto le risorse ai cittadini, alle aziende, alle varie realtà mosse da puro spirito di solidarietà. Il privato sociale si è impegnato a migliorare le sue performances. E non sono gli enti pubblici a garantire i servizi ma si limitano a fissare gli standards secondo il quale tali servizi debbono poi essere erogati. E evidente, però, che lo stato non può sottrarsi alle sue responsabilità come ha fatto negli ultimi tempi.
Francesco Massi: Ora basta ad appellarsi allo stato. Le crisi ci sono sempre state, non sono un fenomeno che in passato era sconosciuto. Ritengo che si debba tirare la cinghia ma che lo si faccia tutti, e non qualcuno mentre altri fanno finanza allega. Nelle pieghe del bilancio ritengo che se ci fosse la volontà di far dimagrire il pachiderma con la ridistribuzione del personale e tagli alle consulenze esterne, allora si troverebbero i fondi da ridistribuire nel sociale. Credo che sia necessario fare una scala dei valori. Non è possibile che, davanti ad un periodo di crisi, ci siano dei bilanci che contengono degli sprechi che farebbero rabbrividire. Cè ancora qualcuno che spende milioni per il carnevale!!!.
Gian Mario Spacca: Guardiamo la pagliuzza ma non vogliamo vedere la trave. La regione ha ridotto le spese e a ben guardare il pachiderma in regione è già dimagrito, è stata incrementata la produttività e si sono fatti molti straordinari non pagati. Guardiamo la trave che è quella che viene dai minori trasferimenti del governo e smettiamola di fare riferimento a questo pachiderma che suona come unoffesa per tutti coloro che si adoperano per garantire i servizi, seppur in condizioni di difficoltà.
Francesco Massi: Non spostiamo il livello del confronto. Riconosco che il personale è ai massimi livelli ma non posso non notare che il personale è demotivato: basta guardare le tante consulenze che sono state assegnate fuori anziché destinate a gratificare che lavora allinterno.
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17/03/2005
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