Ai primi di marzo abbiamo letto sui giornali che nella lista del Patto Democratico per elezioni regionali tra i candidati figurava la Signora Patrizia Palanca.

 

Una foto su un giornale certificava senza ombra di dubbio che si trattava del Vice del Sindaco di Acquasanta. Il 15 e 16 marzo sui quotidiani l’interessata dichiara: “Giorni fa sulle colonne di alcune testate locali è apparsa la notizia che la sottoscritta, Patrizia Palanca, si presentava al Consiglio Regionale per la lista del Patto Democratico. Non so come sia venuto fuori il mio nome e chi lo abbia comunicato ai giornali, in realtà non sono una candidata alle Regionali per il prossimo 3 e 4 aprile”.

 

Una spiegazione esiste ed è semplicissima.

 

Per candidarsi a qualsiasi elezione, la legge impone di firmare l’accettazione della candidatura. Ed allora, le ipotesi sono due: o l’interessata ha firmato la richiesta di accettazione oppure qualcuno l’ha firmata al posto suo. Se l’interessata ha firmato la richiesta, la domanda non ha senso.

 

Se non ha firmato, qualcuno l’ha fatto al posto suo commettendo un reato. In questi casi ci si rivolge al Tribunale, non ai giornali: la vicenda di Alessandra Mussolini insegna. Inutile, anzi retorico chiedersi come mai sia venuta fuori la notizia.

 

La domanda, se del caso, va posta ai responsabili provinciali e regionali del Patto Democratico. Chi ha militato in tanti partiti, dal liberale fino a far parte di una giunta a maggioranza DS, queste cose le conosce bene.