Lo ha sottolineato una nota della troika dell'Ue, commentando gli incidenti di Istanbul.
''Condanniamo ogni violenza, e le manifestazioni devono svolgersi in pace'', afferma il comunicato reso noto da Jean Asselborn, ministro degli esteri del Lussemburgo, che assicura la presidenza di turno Ue, dal ministro degli esteri britannico, Denis Mac Shane, e dal commissario all'allargamento, Olli Rehn, che si trova in Turchia.

Secondo una fonte Ansa, la Turchia aprira' un'inchiesta sull'attacco della polizia a una manifestazione tenuta da alcune organizzazioni di sinistra turche in vista dell'8 marzo. Sessantatre' persone (di cui 29 donne) sono state arrestate dopo che la polizia aveva intimato lo scioglimento della manifestazione  che si svolgeva nella piazza del quartiere Sarachane di Istanbul in quanto non autorizzata ed aveva poi lanciato gas lacrimogeni per disperderla.
La dimostrazione era stata organizzata dal ''Movimento democratico delle donne''e da altre associazioni pacifiste.

 

 E la violenza contro le donne rimane al centro del dibattito al Parlamento di Strasburgo. 
La coincidenza tra la riunione della Plenaria e la giornata della donna ha portato all'organizzazione, nei locali del Parlamento di una serie di eventi dedicata alla denuncia della violenza contro le donne. Tra le varie attività previste, figura un dibattito aperto che sarà introdotto dal Presidente Borrell.

L'evento, inoltre, ha spinto otto deputate di tutti i gruppi del Parlamento - tra le quali l'italiana Lia Sartori (PPE/DE, IT) - a presentare due articolate interrogazioni orali alla Commissione e al Consiglio sul seguito della Quarta conferenza mondiale sulla piattaforma d'azione per le donne, «Pechino + 10». Il dibattito che seguirà, potrebbe portare all'adozione di una risoluzione del Parlamento europeo.

Le deputate chiedono alla Commissione e al Consiglio se è loro intenzione dichiarare il 2006 Anno europeo contro la violenza sulle donne, come reiteratamente richiesto dal Parlamento europeo. Le due Istituzioni, poi, sono invitate a spiegare se ritengono esista un collegamento tra la prostituzione (anche delle bambine) e il traffico di esseri umani, nonché ad illustrare quali misure intendono adottare per combattere quest'ultimo.

Le interrogazioni orali ricordano che il 18 maggio 2000, il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione sul seguito della piattaforma d'azione di Pechino e, alla luce di questa, pone dei quesiti in merito ai settori critici individuati  fra i quali, tra i più significativi:

I diritti delle donne sono diritti umani. 
Alla Commissione e al Consiglio è chiesto come, nell'organizzazione della nuova agenzia UE per i diritti dell'uomo, intendono rendere le politiche in materia di diritti dell'uomo più sensibili alla specificità di genere, così da evidenziare le particolari violazioni subite dalle donne.

Donne e conflitti armati. Le deputate, ricordando la risoluzione del Parlamento europeo sulla partecipazione delle donne alla pacifica risoluzione del conflitto, chiedono al Consiglio se è rispettata la quota del 40% delle donne per quanto riguarda la partecipazione alla riconciliazione, al mantenimento della pace e ai posti di prevenzione dei conflitti, comprese missioni di studio e di osservazione, eseguite per conto dell'UE e dei suoi Stati membri.

Donne e povertà. Al Consiglio è domandato se intende adottare specifici indicatori di genere, collegati con la femminilizzazione della povertà, allo scopo di perseguire una politica più concertata nel campo della protezione sociale.