La periferia dimenticata.
San Benedetto del Tronto | La riqualificazione sembra abitare da altre parti.
di Carmine Rozzi
Muri imbrattati e selciato abbandonato
Via Pasubio è la prima strada che si incontra per chi viene dalla rotatoria sistemata alluscita della superstrada e dellautostrada . A detta di molti è uno dei più malinconici biglietti da visita che San Benedetto offre a chi si appresta ad entrare per la prima volta in città. Via spoglia, desolatamente disertata da qualsiasi tipo di abitazioni se non quelle delle innumerevoli aziende ivi residenti.
Un traffico a scorrimento continuo sia di mezzi pesanti che di quelli leggeri. Gli indici di inquinamento registrati al centro della città qui impallidiscono. Una strada a due facce . Lato destro, per chi viene da Porto dAscoli, ripavimentato e tirato a lucido, lato sinistro in quasi totale abbandono. Gli alberi ai due lati della strada, forse a causa dello smog ,sono stati completamente spogliati della loro seppur poca vegetazione e contribuiscono, nelle loro scheletriche sembianze, ad accrescere la malinconia del luogo.
Cigli pieni di erbacce con dentro di tutto ; bottiglie di plastica, avanzi di manifesti elettorali, bottiglie di birra e, in bella mostra, perfino qualche profilattico. Altro punto da rilevare la segnalazione delle strade. Su circa sei strade laterali ben quattro sono prive di nome al loro ingresso ; Via G. Di Vittorio, Via Pomezia, Via Di Nicola, Via Pontida . Al loro posto cartelli di ogni tipo ; di fabbriche, supermercati, negozi di ogni genere ; dal concessionario di automobili al
supermercato o al negozio di articoli sportivi. Anche quello di un sexy-shop. Ma del nome delle strade neanche lombra. Via Pasubio ha più l'aspetto di una via in uscita che di una in entrata, per lo più di una città turistica.
Altro biglietto da visita è rappresentato dal fatiscente palazzo ex distaccamento del Comune di San Benedetto di Via Turati 2 chiuso da più di ventanni. Un cartello appeso da una ditta appaltatrice informa che si sono intrapresi lavori di massima urgenza in data Luglio 1999. Solo che, da allora, lurgenza sembra essere rimasta tale. Un progetto redatto a suo tempo ne prevedeva la demolizione per dar spazio ad un parcheggio. Quindi la costruzione di una palazzina più distante che ospitasse un distaccamento di Guardie Comunali, di un Ufficio Anagrafe, forse di un ufficio turistico.
Un signore, ex vigile urbano in pensione, racconta di come anni fa dopo aver provvisto a sistemare le mine e deviato il traffico il tutto fosse stato improvvisamente bloccato un attimo prima dello scoppio. Chi parlò di un intervento delle Belle Arti, chi di estemporanee decisioni di alcuni assessorati dellepoca. Fatto sta che le mura si stanno sgretolando, le impalcature di sostegno costano e lestetica è quella che è. Gli abitanti del luogo si limitano a osservare che la riqualificazione abita come si sa da altre parti.
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01/04/2005
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