Se Alleanza Nazionale perde a San Benedetto del Tronto il 3,5% rispetto alle regionali del 2000 e risulta essere l’unico partito del centrodestra a decrescere rispetto alle recenti elezioni provinciali dello scorso anno, significa che sta squillando un campanello d’allarme al quale è necessario dare la giusta importanza.

E’ pur vero che la debacle di AN è da ascrivere anche allo scarsissimo risultato personale ottenuto dal candidato sambenedettese Pino Marucci, ma ciò non deve ridimensionare il calo della Destra sambenedettese e distogliere l’attenzione da una seria analisi del voto.

Alleanza Nazionale deve abbandonare quella politica con la “p” minuscola che troppo spesso ha portato al centro del dibattito temi leggeri come la banda musicale, la gestione del Torrione, certi asti personali contro la Lega Navale e tante altre questioni di piccolo cabotaggio.

Bisogna recuperare i temi forti come l’università, il turismo, la partecipazione, la viabilità, lo sviluppo urbanistico, la politica sociale e la diminuzione delle tasse. Tutti temi che erano previsti nel programma di governo e che solo in parte sono stati sviluppati.

Quella base di consenso della Casa della Libertà, che pure è rimasta nell’elettorato sambenedettese, sta a dimostrare che la città, pur non schierandosi in modo deciso a sinistra, chiede un cambio di rotta alle forze politiche che vinsero le elezioni amministrative comunali del 2001.

Senza analisi serie e interventi concreti, con una sinistra che presumibilmente non schiererà più tre candidati alla carica di sindaco come accadde nella passata consultazione, per la CdL sarà pressoché impossibile vincere senza che avvengano cambiamenti radicali sul modo di proporsi alla città.

*dirigente provinciale AN