Nuovo PRG: assolutamente legittima la riqualificazione della città
San Benedetto del Tronto | Risposta al prof. Urbani sulla legittimità degli oneri di riqualificazione
di prof. Piergiorgio Bellagamba*
Credo che le affermazioni espresse dal prof. Paolo Urbani nellincontro di sabato scorso, 9 marzo 2005, siano state male interpretate e possano essere comprese solo se inquadrate nel percorso di definizione del nuovo PRG di San Benedetto, in fase di discussione.
Il nuovo PRG, consegnato alla amministrazione nel febbraio scorso, è stato illustrato in commissione urbanistica nei giorni 10 e 17 febbraio 2005, in seduta aperta a tutti i cittadini: esso è stato presentato come ipotesi base, sulla quale effettuare un confronto con tutti gli organismi, le forze politiche, sociali, culturali e produttive e con tutti i cittadini, allo scopo di raccogliere suggerimenti ed integrazioni che, in linea con gli obiettivi ed i criteri fissati dal Comune, contribuiscano ad approfondire i contenuti del PRG e la fattibilità delle scelte espresse.
Il PRG fonda la sua strategia sulla creazione di centralità urbane, come le chiama anche Oriano Giovannelli (presidente Lega Autonomie locali, ex sindaco di Pesaro) nellincontro citato, concepite come luoghi di incontro e di aggregazione e sociale, capaci di riconnettere lintera struttura urbana ed offrire ai quartieri spazi per accogliere le necessarie attrezzature di uso collettivo.
È con i progetti delle centralità che il Piano prevede di acquisire aree pubbliche, attraverso lo strumento della perequazione urbanistica, per superare la carenza che la città presenta (le aree oggi disponibili sono pari a meno della metà della dotazione necessaria) e realizzare spazi verdi attrezzati, attrezzature sociali, edilizia residenziale pubblica, ecc. in ognuno dei luoghi che assumono tale funzione centrale.
Per garantire la riqualificazione risulta necessario che i soggetti che intervengono realizzino opere di interesse pubblico, secondo le indicazioni contenute nelle schede progetto del PRG, redatte, ai sensi degli art. 6,7,8 delle NTA, come Schemi di assetto preliminare strategici per la riqualificazione della città.
Il percorso di gestione del PRG prevede che sulla base di tali schede siano redatti i Programmi/Progetti attuativi, secondo le indicazioni della amministrazione ed ai sensi delle Leggi vigenti (il quadro delle leggi nazionali è stato integrato di recente dalla Legge della Regione Marche, n. 16/2005 Disciplina degli interventi di riqualificazione urbana).
Unicamente per individuare una misura omogenea dellimpegno necessario non come ipotesi di nuovo contributo è stata indicata la necessità di un incremento degli attuali oneri in ragione di 150 Euro/mq di superficie utile: la entità delle risorse finanziarie calcolata con tale parametro costituisce una misura dellinvestimento necessario per la realizzazione di opere di riqualificazione da parte dello stesso soggetto che interviene.
Per avere un metro di confronto è stato valutato il rapporto tra costo delle opere di riqualificazione e valore dei beni prodotti (residenze private e convenzionate, servizi privati, attrezzature commerciali, turistiche, direzionali): il valore medio di tale rapporto è risultato pari al 10-12%.
Il PRG lascia aperto al confronto con tutte le forze il problema di assegnare ai progetti delle centralità urbane la configurazione giuridico-amministrativa più idonea, allinterno della casistica numerosa, citata dallo stesso Urbani : Programmi di riqualificazione urbana, Programmi di recupero urbano, confronto concorrenziale, project financing, ecc.
Su un solo obiettivo il PRG ritiene che debba essere mantenuta ferma la barra: i Progetti di riqualificazione debbono rispondere, in primo luogo, alle esigenze della città. Nel rispetto assoluto di tale obiettivo è necessario trovare, in un confronto serrato, trasparente e controllabile, con tutti i soggetti, imprenditori compresi, i margini corretti di utile di impresa che consentono di rendere fattibili gli interventi di riqualificazione.
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11/04/2005
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