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La Quarta sinfonia di Mahler al Teatro delle Muse

| ANCONA - L’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Gustav Kuhn giovedì 14 marzo alle 20,30

Gustav Mahler

Gustav Kuhn torna al Teatro delle Muse a dirigere due giganti della grande musica, Strauss e Mahler: appuntamento della stagione sinfonica, a cura della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, giovedì 14 aprile alle ore 20,30.

Di Strauss saranno eseguiti Vier letzte Lieder (Quattro ultimi Lieder) per soprano e orchestra con la voce solista di Michela Sburlati.

Di Mahler, nella seconda parte del concerto, la Quarta sinfonia in sol maggiore per soprano e orchestra “Das himmlische Leben” (“La vita celeste”).

Secondo Thomas Mann il fascino irresistibile del Lied, la canzone tedesca di derivazione popolare nobilitata dall’arte dei maggiori compositori di cultura germanica, è legato in qualche modo alla morte. Nella limitatezza delle sue forme, perfettamente adatte ad esprimere il sentimento privato, il Lied canta con semplicità e sincerità l’amore per la vita concentrandolo in un punto di estrema sintesi; ma proprio nel coglierne l’essenza esso supera il tempo e rimanda a qualcos’altro che sta oltre la vita.

Non sorprende, dunque, che un compositore longevo e prolifico come Richard Strauss si sia rivolto, con l’appressarsi della morte, proprio a questa forma, affidando il suo testamento spirituale ai Vier letzte Lieder, composti fra il 1946 e il 1948 su testi di Hermann Hesse e Joseph von Eichendorff.

Tutta la sua straordinaria maestria di raffinato tessitore e orchestratore di splendide linee melodiche è messa al servizio di questo nostalgico regredire verso la fonte dell’esistenza, il quale prende forma attraverso un percorso che da un’appassionata evocazione della primavera in tutta la sua sontuosa sensualità conduce alla contemplazione del tramonto sentito come metafora del distacco dalla vita.

“Immaginati l’indifferenziato azzurro del cielo, che è più difficile da cogliere di tutti i colori contrastanti e mutevoli. Questo è il tono fondamentale del tutto. Solo talvolta si oscura e diventa spettrale e spaventoso: non è però il cielo che si fa cupo, continua a brillare in un eterno azzurro. Solo per noi diventa improvvisamente orribile, come può spesso accadere che in una giornata bellissima nel bosco pieno di luce uno sia colto da un terrore panico...”

Con queste parole, tratte dai diari di Natalie Bauer-Lechner, Mahler ha cercato di chiarire il senso di una delle sue più affascinanti e misteriose creazioni musicali: la Quarta sinfonia, scritta tra Vienna e Maiernigg, sul Wörther See, negli anni 1899/1901 (con successive revisioni fino al 1911).

Si tratta di un’opera enigmatica, sfuggente, che si svolge in un certo senso a ritroso, in quanto il nucleo poetico da cui essa è generata non si manifesta all’inizio, come ci si aspetterebbe, ma alla fine, in quel Lied Das himmlische Leben (La vita celeste) che Mahler aveva composto nel 1892 traendolo dai testi poetici anonimi contenuti nella raccolta Das Knaben Wunderhorn (Il corno magico del fanciullo) pubblicata da Achim von Arnim e Clemens Brentano nel 1806.

Nella Quarta l’ironia verso la vacuità del vivere borghese, uno dei cardini della poetica mahleriana, è però meno aspra e corrosiva rispetto ad altre opere. La vita ordinaria condotta sulla terra diviene sempre più distante con l’avanzare della sinfonia, mentre Mahler è progressivamente distratto da un qualcos’altro di più sottile e indefinibile, che sta a metà fra le sfere inaccessibili del mondo celeste e i recessi della memoria.

Biglietteria del teatro delle Muse, via della Loggia, tel. 071.52525, fax 071.52622. Dal martedì al sabato dalle 10 alle 17 orario continuato. Biglietti da 10 a 20 euro. Nei giorni di spettacolo la biglietteria è aperta un’ora prima dell’inizio.

boxoffice@teatrodellemuse.org

12/04/2005





        
  



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