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"Dove sono finiti i comuni?"

Ascoli Piceno | "I cittadini respirano le polveri sottilli"

di Luigi dr. avv. Meconi

 
Oddio, di lettere aperte ne ho fatte diciamo molte, ma da cittadino o, al più, da dirigente pubblico. Se davanti al problema della terza corsia autostradale fino a Pedaso si e terza corsia no il Presidente della Provincia Rossi fa una lettera aperta, mi chiedo: e la collegialità del suo incarico?
       
Chiunque frequenti l'autostrada, e io la frequento spesso, specie da Pedaso a S. Benedetto del Tronto, sa che ha bisogno di un potenziamento. Non solo fino a Pedaso.
       
Quando pertanto è corsa la voce che la Regione Marche, per risolvere le polveri sottili a San Benedetto, avrebbe finanziato lo scavalcamento delle gallerie con un arretramento da Pedaso lungo la Valdaso e la prosecuzione verso l'Abruzzo, ho cominciato a scrivere che se le "polveri sottili" stanno a San Benedetto del Tronto è presumibile che ci siano anche a Porto Sant'Elpidio, Casa Bianca di Fermo, Porto San Giorgio, Altidona e Pedaso.
 
Non meno devastante l'ipotesi di un arretramento a partire dal fosso di San Biagio. E ho scritto che se un'autostrada penetra per un tratto lungo la Valle dell'Aso va da se che si perde la Valle agricola più ricca della Regione.
 
Equità, quindi, e rispetto di una Valle che ci invidiano per  agricoltura di qualità e turismo.
      
Quando ho letto del Presidente della Provincia che a Moresco avrebbe espresso il suo no all'arretramento dell'Autostrada, ho pensato due cose. La prima. Ha mancato di stare zitto. Visto che la competenza, e la voce, in materia, è prevalentemente, se non esclusivamente, dei Comuni.
       
Malattia, avanzata, di un neocentralismo delle Province che sta mettendo in discussione la stessa autonomia dei Comuni. E' da almeno 10 anni che la nostra Regione intende la sussidiarietà come trasferimento delle competenze non già al soggetto istituzionalmente più vicino al cittadino, cioè il Comune, ma alle Province. Errore non solo istituzionale, ma, più ancora, culturale e storico. Per gli studiosi precarizzare i Comuni significa intaccare democrazia e addirittura identità nazionale.
 
La seconda. Ho voluto approfondire il tema "polveri sottili" e Nazionale Adriatica lungo il tratto Piceno. Ne sapevo molto poco. Mi è bastato sentire l'ufficio ambiente della Provincia e l'ufficio ambiente della Regione.
 
Perché il Presidente della Provincia non ha fatto altrettanto? O, se lo ha fatto, non gli hanno detto le stesse cose che hanno detto a me. Perché se il Presidente ha avuto dagli stessi gli stessi dati che ho avuto io, si sarebbe, penso, ben guardato sia di tenere la posizione assunta a Moresco, che di scrivere una lettera aperta che non dice nulla a proposito di polveri sottili e di Comuni già oggi fuori legge.
 
Bene. In tema di "polveri sottili" inviterei il Presidente della Provincia, e Sindaci interessati, a andare a leggersi questi provvedimenti:
       
        1) D. lgs. n. 351/99 "Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione                      della qualità dell'aria ambiente" (G.U. n. 241/99)
        2) D.M. n. 60 del 3 aprile 2002 (G.U. n. 87/02)
        3) Deliberazione della Giunta Regionale n. 2257 del 23 dicembre 2002 (B.U.R. n. 4/03)        
        4) Deliberazione della Giunta Regionale n. 1775 del 23 dicembre 2003 (B.U.R. n. 6/04)
       
Scoprirà che tutta la Nazionale Adriatica supera i limiti di legge sulle polveri sottili e che tutti i Sindaci interessati, autorità sanitarie locali, sono, teoricamente, fuori legge.
       
Considerato che oltre il 70% della popolazione dei Comuni costieri Piceni insistono lungo questa strada, non resta che chiedere al Presidente della Provincia e agli ambientalisti che, a suo dire, avrebbero criticato l'ipotesi della trasformazione dell'attuale autostrada in Nazionale e l'arretramento dell'Autostrada da Civitanova Marche come un danno all'ambiente, dove sta il maggiore danno.
 
Gli alleggerimenti suggeriti dal Presidente, alcuni non poco complessi, sono comunque utili. Certo, non risolvono il problema. Rossi dice: facciamo la terza corsia fino a Pedaso e nessun arretramento da Civitanova all’Abruzzo; mancano i soldi. E chiede interventi di decongestionamento vari.
        
Non dice, Rossi, se è credibile che dopo Pedaso non serva nessun potenziamento autostradale. Non dice, se serve, e serve già oggi, dove deve passare. Non dice se il blocco del traffico del 17 aprile da Pedaso in giù non contenga anche una spinta ad arretrare l’autostrada, ma a solo vantaggio di pochi.
       
Il Comune di Pedaso, sostenitore delle terza corsia, è tra chi sa di stare fuori legge per le polveri sottili, ma, mistero, sembra volere che aumentino. Stessa cosa per Porto Sant’Elpidio; che sa.
       
Tutti dicono che si è sbagliato quando si volle un’autostrada a ridosso dei centri costieri. Ma non è curioso che oggi Presidente Rossi e altri sembrano dire, in fondo: sbagliato una volta, sbagliamo ancora. Si è spaccata di fresco una Provincia già piccola, oggi, fingendo una unità colpevolmente distrutta, si insiste a trovare non ciò che unisce, ma divide.
       
L’autostrada a due corsie è una roulette russa, ma sembra che dopo Pedaso non lo sia più; le polveri sottili colpiscono tutta l’Adriatica, ma sembra che ci stiano solo da Pedaso in giù.

16/04/2005





        
  



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