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Per l'ex Coal ci sarà l'asta pubblica

| CAMERINO - Critiche inutili, i conti non sono quelli presentati.

Alla richiesta di chiarimenti da parte di fantomatici "oppositori del presidente Falcucci", richiesta comparsa nei giorni scorsi sulla stampa locale, la Comunità montana di Camerino, per voce di chi legittimamente è stato eletto a guidarne l’amministrazione, intende replicare smentendo categoricamente l’affermazione secondo cui "tante cose non vanno". E’ lo stesso vertice dell’ente comunitario a precisare alcuni punti in riferimento a specifiche critiche rivolte alla giunta sul bilancio, ma non certo in sede di approvazione dello stesso conto economico. Verrebbe anzitutto da chiedersi come mai, nel corso della discussione ospitata presso il Municipio di Pievebovigliana, non si sia sentita la voce degli oppositori.

"Forse questi – domanda il presidente Falcucci – sono così pochi da non riuscire nemmeno a farsi notare, non solo sentire? O forse si nascondo così bene da confondersi nelle pubbliche riunioni, o si nascondono abilmente come fanno sui giornali che usano però per lanciare infami attacchi". Fra le questioni emerse dal dibattito mediatico a distanza figura, comunque, la vendita dell’ex Coal, la Cooperativa Agricola Latte. "Afferma il falso – precisa in proposito il presidente Falcucci – chi dice che non verrà indetta alcuna asta e chi sottolinea che si è deciso di fare ricorso alla trattativa privata per coprire chissà quali interessi.

Possiamo tranquillamente smentire tali voci, e lo possiamo fare con il supporto dell’attività che sta interessando l’ufficio tecnico della Comunità montana, per dire invece che nei prossimi mesi verrà espedita una gara pubblica con lo scopo di mettere in vendita tale struttura che fa parte del patrimonio immobiliare dell’ente e che è stata valutata 800.000 euro in base a un’apposita perizia stilata da un tecnico specializzato. La stessa cifra che si intende ricavare dall’alienazione di questo immobile dovrebbe servire, saranno sufficienti a dire il vero 760.000 euro, per ultimare i lavori di realizzazione della nuova sede. Per garantirsi questa cifra si è dunque pensato di fare ricorso a quanto previsto dalla legge 109/94, la cosiddetta "Legge Merloni".

La Comunità montana potrebbe così ottenere, attraverso una procedura speciale ma che prevede comunque un’asta pubblica, quanto necessario per ultimare le opere in atto e che consentirebbero di avere tutti gli uffici e i servizi in un unico stabile. Da questa vendita – precisa ancora il presidente Falcucci – ci aspettiamo di ottenere, chiaramente, anche qualcosa di più degli 800.000 euro che saranno alla base dell’asta. Sono per questo fuorvianti le cifre fornite in certi articoli di giornale e che parlano di un ricavo dalla vendita di 795.635 euro". In ordine poi alle contestazioni circa la formulazione del bilancio il vertice comunitario sottolinea come il conto economico, e in particolare il documento introduttivo alla relazione revisionale e programmatica di bilancio 2005, sia da tempo a disposizione di tutti i consiglieri, di maggioranza e d’opposizione. "Forse anziché polemizzare sui giornali – sottolinea Falcucci – qualcuno farebbe bene ad andarsi a vedere certe carte e a farsi certi conti. Talvolta tuttavia vi sono amministratori che non hanno non solo il tempo per fare ciò, ma neanche per prendere parte a riunioni importanti, addirittura a riunioni di organismi tecnici come il comitato dei sindaci, dove le scelte vengono prese a favore della cittadinanza e lontano dunque dai luoghi della politica".

22/04/2005





        
  



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