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Le piogge di aprile hanno provocato danni per oltre 20 milioni di euro

| MACERATA - Il “caso” di Gualdo è fra i più critici, anche perché una famiglia ha dovuto abbandonare la propria abitazione.

Superano i 20 milioni di euro i danni provocati sull’intero territorio provinciale dalle insistenti piogge del 10, 11 e 12 aprile scorsi.
La stima, peraltro ancora approssimativa (e purtroppo “in difetto”), è stata fatta dai tecnici dei settori Viabilità, Genio civile e Protezione civile della Provincia in un vertice operativo convocato dagli assessori provinciali Dario Conti e Luigi Carlocchia per fare il punto della situazione e per individuare le priorità di intervento. Da parte dei Comuni sono giunte moltissime richieste di cosiddetta “somma urgenza” (legge n. 1010, “Pronto intervento per calamità naturali”) per oltre 2 milioni e 300 mila euro.

A queste situazioni di danno e pericolo, relative ai territori comunali, si aggiungono tutti i problemi che le abbondanti piogge hanno causato lungo le principali aste fluviali e i corsi d’acqua minori, nonché i gravi dissesti idrogeologici che sono stati registrati in più zone della provincia. La situazione preoccupa amministratori e tecnici, perché i rilievi sono ancora in corso e la cifra del danno – stimata oggi solo al 70% – sfiora i 5 milioni di euro.

Per quanto riguarda il settore viabilità, il quadro è altrettanto allarmante, poiché sono piuttosto numerose le strade colpite da frane o forti smottamenti, specie nell’area di Gualdo, San Ginesio, Sant’Angelo, Monte San Martino. Attualmente è interrotta la “Sarnano-Sassotetto” a causa di una paleofrana di ampie proporzioni, mentre lungo la “Polverina-Fiastra” (al chilometro 4+400) la circolazione dei veicoli è – per un tratto – a senso unico alternato, regolato da un semaforo. Molto disastrate risultano inoltre le strade provinciali “Camerino-Castelraimondo” e “Matelica-Gagliole” e una situazione critica si registra pure sulla “San Severino-Tolentino”, arteria fra le più transitate dell’entroterra, dove si è riattivata una grossa frana.

“La prossima settimana avremo un incontro con i responsabili della Protezione civile regionale – hanno spiegato gli assessori Conti e Carlocchia – per individuare risorse e modalità di intervento. Se non ci sarà un Decreto del Governo, con aiuti finanziari a sostegno del riconosciuto stato di emergenza (chiesto tempestivamente dal presidente della Provincia, Giulio Silenzi, all’indomani del nubifragio; ndr), la questione diventa ancor più preoccupante, perché dovremo effettuare interventi-tampone reperendo, con difficoltà, le risorse nel bilancio dell’Ente. I nostri tecnici, intanto, stanno lavorando sulle priorità di intervento, in base a criteri di pericolo e di disagio per le popolazioni residenti”.

27/04/2005





        
  



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