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Villaggio del Lavoro e Palasport

Montegranaro | La storia infinita di un progetto ambizioso ma rivelatosi un buco nell'acqua.

di Stefania Ceteroni

Centoventisei ettari di terreno da urbanizzare e sul quale realizzare la zona industriale più grande ed importante del centro Italia. Questa era l'intenzione. Questo era il sogno.

Un sogno infranto da una situazione economica che non ha tardato a far emergere i suoi "effetti collaterali", tanto da investire la stessa azienda che - scambiata per troppo tempo come il "babbo natale" di turno - è finita sul lastrico.

Difficoltà, quelle in cui versa la Calepio Scavi, che nessuno oramai nasconde più. Un gruppo solido, si diceva agli inizi, che non avrebbe mai avuto problemi e che, grazie a delle fidejussioni miliardarie faceva sentire i montegranaresi in una "botte di ferro".

Niente di tutto ciò. Ad oggi, a pochi mesi dalla scadenza del tempo a disposizione della Calepio (il novembre prossimo) la situazione versa in uno stato di stallo. Strade urbanizzate solo in parte, capannoni realizzati in parte e, per quelli terminati, impossibilità di utilizzo dovuta proprio alla mancanza dei collegamenti, cemento sparso qua e la in un territorio che porta su di se i segni dell'operazione e, ciliegina sulla torta, un palasport che è lontano dal venire.

Situazione decisamente tragica. Lo dice la città, lo dicono gli imprenditori (tra l'altro c'è anche chi si trova ad aver investito per un capannone che non può usare e a dover contemporaneamente continuare a pagare l'affitto per il vecchio), lo dicono i tifosi - indignati più che mai per le continue rassicurazione che vengono sistematicamente smentite dai fatti, lo dice la minoranza di governo che per bocca del capogruppo de "La città dei cittadini" Aronne Perugini torna a porre interrogativi ai quali nessuno ha fornito - forse non può farlo - delle risposte.

Perugini chiede chiarezza. La stessa che chiede tutta la città.

E si dice stanco di quel laconico "...stiamo lavorando" che si sente dire da mesi e mesi. Stanco e forse un tantino preso in giro, proprio come quei tifosi che non mancano di far sentire la propria amarezza per avere una squadra in serie A, ai vertici della classifica, ma con un palas fantasma. Promesso più e più volte ma lontano dall'arrivare.

 La città chiede che vengano scoperte le carte e che si rendano noti i termini della questione. Lo "....stiamo lavorando, è imminente l'accordo con nuove società" non bastano più. L'imminenza è oramai stata travalicata dal decorso di giorni, settimane, mesi.

29/04/2005





        
  



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